La compagna di cella di Salis: “Lì dentro topi, cimici e torture”

Condizione igienichedisumane”. Topi e cimici. Ciboimmangiabile”. E anche punizioni come le secchiate d’acqua o lafugda”, una pratica che consiste nello stare rinchiusi in una gabbia montata in cella a guardare il soffitto per tutto il giorno.

È il drammatico racconto fatto al programma condotto da Massimo Gramellini ‘In altre parole’ da Carmen Giorgio, compagna di cella di Ilaria Salis in Ungheria, che ha raccontato una situazione che niente ha a che fare con l’Unione europea.

Lo scorso anno Carmen Giorgio si trovava a Budapest per una vacanza-lavoro, quanto il 24 giugno è stata arrestata per traffico di esseri umani, poiché in macchinaavevo persone con passaporto non europeo. In Ungheria è un reato”, ha spiegato. L’italiana è stata arrestata e ha così condiviso la cella con Ilaria Salis e altre sei donne. “Siamo diventate amiche. Lei pensava di uscire presto, perché è una cosa che non sta né in cielo né in terra”. Parlando della vita nella prigione ungherese, Carmen Giorgio ha raccontato che “passavamo in cella 23 ore su 24. C’era l’ora d’aria, ma ci chiedevano di scegliere tra l’aria e la doccia”. Durante la detenzione, “Ilaria stava preparando il concorso per passare di ruolo e studiava ungherese. Pensava che si sarebbero convinti al più presto di questo errore” che l’ha portata in carcere.

In cella le condizioni igienicheerano disumane”, ha proseguito Carmen Giorgio, ricordando la punizione a cui è stata sottoposta insieme ad Ilaria e alle altre compagne di detenzione: “Secchiate d’acqua in cella, dove poi ci facevano rientrare per pulire”. Ha poi aggiunto: “Psicologicamente eravamo a terra. Le dicevo: ‘Ilaria difenditi, metti in mezzo i media’. E lei: ‘No, non voglio rovinare i rapporti tra Italia e Ungheria’. L’ultima volta l’ho vista a gennaio, qualche giorno prima di uscire. Le ho dettoIlaria io ti aiuto ad uscire di lì, se devi pagare vieni in Italia’”.

Quest’oggi il padre di Ilaria, Roberto Salis, è atteso a Roma per incontrare il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Roberto Salis si è detto “fiducioso che ci possano essere passi avanti”. Per oggi è anche prevista una discussione su Ilaria Salis al Parlamento europeo in seduta plenaria.

9 thoughts on “La compagna di cella di Salis: “Lì dentro topi, cimici e torture”

  1. Reato in Ungheria giurisdizione ungherese. E troppo bello scontarlo in Italia quando infrangi la legge ungherese. Io la lasciavo lì perché il reato è stato fatto in quello stato. Se ritorna a casa allora io sono libero di infrangere la legge in un altro stato tanto c è la mamma Italia che mi salva… ci meritiamo la farina di grillo da mangiare e la banana su per il c…

  2. Ma cosa pensava che le carceri ungheresi erano come le ns ,li la pena se sei colpevole la sconti tutta ,in Italia invece .puoi anche non fare un giorno di galera per le stesse accuse.Mi auguro per lei che sia innocente ,ma non si va alle manifestazioni con il bastone retrattile in borsetta

  3. Sinceramente non comprendo tutta questa “ durezza” nei confronti di una nostra compatriota. Se anche fosse vero che ha colpito due neonazisti, comunque due persone, ma i certificati medici davano una settimana solo! Il che significa lesioni nulle. E ha già scontato un anno! Che cavolo si chiedono 24 anni??
    La donna deve tornare a casa.

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