‘Caso Santanchè-Visibilia’, si indaga anche per truffa

Truffa aggravata ai danni dello Stato. Questo, secondo quanto riferito da ‘Il Fatto Quotidiano’, il nuovo reato ipotizzato dalla Procura di Milano nell’ambito del caso Visibilia’, azienda di proprietà della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, attualmente indagata per bancarotta e falso in bilancio.

Al centro delle nuove verifiche degli inquirenti la questione della cassa integrazione Covid e dei dipendenti che comunque avrebbero continuato a lavorare, come denunciato da una dirigente con funzioni apicali di Visibilia Editore, che ha dichiarato che, pur trovandosi in cig Covid, ha prestato servizio al Senato, come assistente parlamentare di Santanchè e del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Inoltre, pur ufficialmente in cassa integrazione a zero ore tra marzo 2020 a novembre 2021, ha redatto alcune mail aziendali, secondo quanto dichiarato da Visibilia stessa. Nella causa di lavoro, la dirigente ha detto che l’azienda avrebbe anche compilato, a sua insaputa, le autocertificazioni Inps e le avrebbe consegnato con ritardi di mesi le buste paga.

Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati, ma, spiegano dalla Procura, è solo questione di tempo prima che si arrivi al modello 21 e, dunque, all’iscrizione sul registro degli indagati.

5 thoughts on “‘Caso Santanchè-Visibilia’, si indaga anche per truffa

  1. Se ci fosse un po’ di giustizia sarebbe già fuori dal governo
    Come può essere capace di fare il ministro del turismo non dimenticare che una delle cose più importanti Italia 🇮🇹

  2. Aziende in crisi c’è ne sono a decine di migliaia, e avere una azienda in crisi non è reato e nemmeno riprovevole. Diverso il caso della truffa o della bancarotta fraudolenta, reati ovviamente non compatibili con l’incarico di ministro.

Lascia un commento