Caso Delmastro, imputazione coatta per il sottosegretario

Il Gip di Roma ha disposto l’imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. Il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, chiamata ora a formulare una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del deputato di Fratelli d’Italia.

Andrea Delmastro è indagato in relazione alle rivelazioni fatte in Aula lo scorso 31 gennaio dal vicepresidente del Copasir, deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, che aveva divulgato il contenuto di alcuni colloqui avvenuti in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss della criminalità organizzata, riportati in una relazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che gli erano stati comunicati dal suo collega di partito e coinquilino Delmastro, che ha la delega alle carceri. Secondo quanto stabilito dalla Procura, si trattava di atti segreti, ma Delmastro, nel parlarne con Donzelli, non aveva commesso reato, in quanto non sarebbe stato a conoscenza della natura della documentazione, nonostante sia un avvocato penalista. Viceversa, secondo il Gip il sottosegretario non poteva ignorare la segretezza delle carte, pertanto la Procura è stata invitata a chiedere il rinvio a giudizio.

“In un processo di parti non è consueto che la parte pubblica chieda e il giudice per le indagini preliminari imponga che si avvii il giudizio” è stata la reazione affidata all’Ansa di, citando l’agenzia, “fonti di Palazzo Chigi”, che si chiedono “se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione. E abbia deciso così di inaugurare anzitempo la campagna elettorale per le elezioni Europee”.

4 thoughts on “Caso Delmastro, imputazione coatta per il sottosegretario

  1. Ogni parlamentare dovrebbe rispondere delle proprie azioni senza usufruire di immunità o privilegi vari, se la legge è uguale per tutti tutti devono pagare e “‘l’ignorantita” non è ammessa quindi inutile appellarsi a ridicole scuse. Altra cosa è la realtà dei fatti dove i parlamentari e loro protetti riescono sempre a galleggiare sopra la legge! Vale a destra e a sinistra.

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