Febbre da lunedì a venerdì. La diagnosi: “Fobia scolastica”

Una tredicenne del Veneziano negli ultimi due anni non è riuscita ad andare a scuola perché ogni mattina, dal lunedì al venerdì, si svegliava con una febbre altissima, anche oltre i 40 gradi. Secondo la neuropsichiatra di Padova che la sta seguendo la diagnosi è quella di una fobia scolastica.

Si tratta di una sorta di variante dell’ansia sociale, che riguarda tra l’1% e il 5% dei ragazzi e delle ragazze, soprattutto nelle fasi di passaggio, l’entrata alle elementari, il passaggio alle scuole medie e il primo anno delle superiori. Secondo la psichiatra, a innescare il problema sono stati gli episodi di bullismo subiti dalla giovane negli scorsi anni. Ancorché la 13enne abbia cambiato scuola e città a seguito del bullismo, il malessere è rimasto: in settimana si sveglia con una febbre altissima, che passa nei fine settimana, per ripresentarsi al lunedì.

Mia figlia ha una patologia certificata e dovrebbe avere diritto a un educatore, che la accompagni a scuola e la segua durante le lezioni, e un insegnante di sostegno” ha detto la madre a ‘Il Gazzettino’. Secondo quanto riferito dall’Ulss 3 Serenissima, “il Servizio infanzia adolescenza e famiglia si è offerto subito di valutare la minore e ha pianificato per lei un percorso di cura, a cui la famiglia finora non ha aderito”. Per la giovane, spiegano dalla struttura, l’Asl “ha prodotto così un certificato che attesta una disabilità”, in modo tale che il Ministero dell’Istruzione possa individuare un “insegnante di sostegno che possa affiancare la minore nel corso delle lezioni scolastiche a venire”. Per la madre, però, “è troppo poco, lei ha bisogno di un’assistenza continua. Ora ha gli esami di terza media, sto pagando io una psicologa privata che la accompagni a scuola e resti con lei. Comune e Ulss dicono di non avere questa figura a disposizione”.

Assistiamo ad un aumento esponenziale di diagnosi di fobia scolare, per la quale gli adolescenti mettono inconsapevolmente in campo una vera e propria rinuncia sociale” ha spiegato Mara Bruno, responsabile dell’Area evolutiva dell’Istituto di terapia cognitivo interpersonale di Roma. Negli ultimi sei mesi l’Ulss 3 veneziana ha valutato circa cinquecento situazioni di minori che hanno necessità dell’affiancamento di insegnante di sostegno a scuola. Negli ultimi due anni, i casi di ‘ritiro scolastico’, di studenti e studentesse che non vanno più a scuola, sono aumentati del 20%.

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