La lettera di Giorgia Meloni sul 25 aprile

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto una lettera al Corriere della Sera per dare il suo giudizio storico sul 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo.

Da molti anni come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo“. Per questo la premier dice “no a chi volesse tracciare divisioni su questo terreno usate come strumento di delegittimazione dell’avversario“.

Meloni poi cita le Foibe, nella stessa battaglia di contrapposizione che da anni a destra si mette in atto sulla storia italiana. Se il 25 aprile 1945 “segna evidentemente uno spartiacque per l’Italia”, dall’altra parte “la stessa data non segnò anche la fine della sanguinosa guerra civile che aveva lacerato il popolo italiano, che in alcuni territori si protrasse e divise persino singole famiglie, travolte da una spirale di odio che portò a esecuzioni sommarie anche diversi mesi dopo la fine del conflitto”.

Ma la destra continua a contrapporre alla Festa della Liberazione, la proposta di una ‘Festa della Libertà’. Meloni cita il discorso di Berlusconi che “celebrando l’anniversario della Liberazione invitò a fare del 25 Aprile la Festa della Libertà, così da superare le lacerazioni del passato. Un auspicio che non solo condivido ma che voglio, oggi, rinnovare, proprio perché a distanza di 78 anni l’amore per la democrazia e per la libertà è ancora l’unico vero antidoto contro tutti i totalitarismi. In Italia come in Europa”, conclude Meloni.

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