Ucraina, un anno di guerra tra numeri e propaganda

È passato un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina.

I numeri delle guerre sono sempre da prendere con le molle, ma aiutano comunque a fare un po’ di ordine sulla dimensione di un conflitto che, pur non essendo il primo in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale, è quello che ha riportato indietro la ruota del tempo al XX secolo. Le Nazioni Unite hanno contato sino all’inizio di febbraio 7199 vittime civili, di cui 438 bambini e ragazzi. Quelle militari sui due lati del fronte sono difficili da quantificare con esattezza, ma si va ovviamente nell’ordine delle decine di migliaia, con una forbice ampia tra le 100mila e le 200mila unità.

A queste cifre si aggiungono quelle dei profughi ucraini interni, circa 6 milioni, ed esterni, circa 7 milioni, che si sono rifugiati in parte nei Paesi dell’Unione Europea e in parte in Russia, circa 2,5 milioni.

Il conflitto in Ucraina non è il primo in Europa dal 1945, e la questione ucraina, dall’annessione della Crimea sino al conflitto armato, non rappresenta certo un unicum nella recente storia europea. Anche se trasformandosi da subito anche in guerra del gas ha avuto una incidenza pratica più pesante sul Vecchio Continente.

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