Sette religiose, un mondo segreto con 2 milioni di italiani

C’è un tema in Italia, sempre caldo e per nulla banale, che difficilmente varca le soglie dell’informazione mainstream: quello delle sette religiose. Ne sentiamo parlare di rado, in casi eccezionali.

I media se ne interessarono abbondantemente sul finire degli Anni Novanta, con il caso delle Bestie di Satana. All’epoca accadde, probabilmente, perché quell’evento incrociava molti dei criteri che rendono un fatto altamente notiziabile: c’era il sesso, il sangue, la morte, c’erano i riti, i suicidi, i dettagli morbosi. Il tutto, in più, avveniva nella tranquilla provincia di Varese per mano di un gruppo di giovani.

L’interesse sfumò, fino a scomparire. Eppure, le sette religiose, anche ma non solo legate a Satana, esistono ancora. Non hanno i tratti espliciti e orrorifici letti sopra, e forse anche per questo fanno poco, o per nulla, notizia.

Offrire dati esatti sulle dimensioni del fenomeno in Italia è pressoché impossibile: l’ultimo rapporto ufficiale del ministero dell’Interno risale al febbraio del 1998, e già lì si sottolineava la difficoltà di ottenere cifre precise. Si possono dunque fare soltanto delle stime: secondo un recente rapporto del 2022 del Codacons, i cittadini italiani coinvolti sarebbero circa 2 milioni e il 35% adepti avrebbe meno di 30 anni.

Come funziona una setta religiosa? Quali sono le tecniche di manipolazione mentale utilizzate? Perché è così difficile uscirne? Continua a leggere su Tag43.

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