Fake news? I giovani sono più bravi a riconoscerle

I giovani stanno sviluppando una sorta di “immunità naturale” contro la disinformazione e i contenuti fuorvianti. 

“Ci ritroviamo in un sistema informativo che è molto più inquinato di prima e molto difficile da governare. Come se ne esce? Stiamo sviluppando degli anticorpi: le nuove generazioni sembrano meno suscettibili alla diffusione di informazioni poco accurate, mentre il problema rimane per le generazioni più mature“. 

Così il professor Walter Quattrociocchi anticipa a Rainews.it il sorprendente risultato di uno studio sulle “fake news”. L’argomento è stato al centro del panel “Infodemic, il virus della disinformazione: le fake news su pandemia e vaccini. Come riconoscerle e contrastarle”, durante la terza giornata di Internet Festival 2022 a Pisa.

4 thoughts on “Fake news? I giovani sono più bravi a riconoscerle

  1. Grande il mio professore mr. Four ciocchi, sempre un piacere intervistarlo

    Però non ci vuole tanto per capirlo, rispetto ai boomeroni depensanti che non riconoscono nemmeno il fatto quotidiano dal fatto quotiDAIno o che guardano striscia

  2. vaccini? ma per cortesia… nessuno ricorda il green pass e gli ambienti salubri dove incontrarsi senza pericoli di contagiarsi?? quella era una fake news ma nessuno lo diceva ed anzi nessuno si opponeva alla propaganda di regime… ancora a credere nei vaccini con migliaia e migliaia di effetti avversi…?

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