Perché il Terzo Polo ha fallito?

Le maratone su Twitter, il contro-dibattito in solitaria per rispondere al confronto Giorgia Meloni-Enrico Letta ospitato su Corriere.it e persino la scelta (strategica?) di mantenere defilato Matteo Renzi, dai manifesti elettorali alle ospitate tivù, alla fine non ha pagato.

Il leader di Azione Carlo Calenda ha fallito l’obiettivo del 12-13% che si era prefissato.

Non solo, ma il Terzo Polo, che a conti fatti terzo non è, non raggiunge neppure la doppia cifra e si ferma sotto l’8%.

La fantomatica agenda Draghi, che Azione e Italia Viva insieme hanno ostinatamente continuato a sbandierare persino dopo che il diretto interessato ne avesse categoricamente negato l’esistenza, non ha sfondato. Neppure declinarla come metodo, in effetti, ha scaldato il cuore degli elettori. Non solo, ma è stata l’intera strategia messa in campo dall’ex ministro dello Sviluppo economico ad avere miseramente fallito.

Continuare a sperare in una vittoria dimezzata del centrodestra per riportare Draghi al timone di Palazzo Chigi, nonostante l’ex presidente della Banca centrale europea avesse ribadito in tutte le occasioni possibili la sua indisponibilità, si è rivelata solo il segno tangibile di un totale scollamento dalla realtà.

Quali sono le ragioni per cui il Terzo Polo ha fallito? Continua a leggere l’analisi di Paola Alagia su Tag43.

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