Calenda-Renzi, cosa ne sarà del Terzo polo?

L’ennesima giravolta di Carlo Calenda è arrivata, dunque. […] Prima la corsa solitaria, senza nemmeno Emma Bonino, poi l’accordo con il suo storico ‘nemico’ Matteo Renzi. […]

Renzi e Calenda insieme, dunque, con il probabile apporto di Pizzarotti, ex-pentastellato, ex-sindaco di Parma, in nome di quell’agenda Draghi che, peraltro, senza la presenza dello stesso Mario Draghi è pressoché impossibile da adottare: una parola d’ordine, nulla più, dal momento che le chance di vittoria di questo nuovo ‘piccolo centro’ sono di fatto nulle.

Proviamo allora a ragionare su quale sia l’obiettivo di questa mini-coalizione, che diventerà un unico partito ai fini elettorali, per essere certi di superare cioè la soglia di sbarramento del 3%, e si scioglierà nei suoi due rivoli costituenti poche ore dopo essere entrato in parlamento.

La speranza è quella, dicono, di arrivare vicini al 10% dei consensi, se non di più, cercando di diventare il punto di riferimento di tutti gli elettori nostalgici del governo Draghi. […] La loro forza elettorale è stimata nel 6-7%. […]

E dunque? È probabile che il vero obiettivo dei due ex-Pd sia alla fine quello più semplice: entrare comunque in Parlamento, per poter avere una tribuna dove esternare il proprio pensiero.

Approfondisci l’analisi di Paolo Natale su Gli Stati Generali.

5 thoughts on “Calenda-Renzi, cosa ne sarà del Terzo polo?

  1. “cercando di diventare il punto di riferimento di tutti gli elettori nostalgici del governo Draghi”

    Con questa frase si sintetizza lo squallore di questa unione di fatto…

  2. Avete scelto come guida il migliore draghi si fa per dire voi farete la stessa fine un draghi che ha portato l Italia peggio di come era con governi abusivi come lui e non capiscano ancora che il popolo sovrano che decide chi governerà e matarella buon uomo ha sempre evitato di fare votare ora ce lo troviamo di nuovo presidente per accordi voluti da draghi

Lascia un commento