Iraq nel caos, l’Iran riapre le frontiere

A seguito dei disordini che si stanno verificando in Iraq, scoppiati dopo l’annuncio del ritiro della politica da parte di Muqtada al-Sadr, l’Iran aveva deciso di chiudere le frontiere con il Paese. Il provvedimento è arrivato mentre milioni di musulmani sciiti, proprio in Iran, si stanno preparano ad andare in pellegrinaggio a Karbala, a sud di Baghdad, per la commemorazione dell’Arbain.

L’Iran ha riaperto il confine con l’Iraq ai viaggiatori nel tardo pomeriggio, poco dopo che il leader politico e religioso sciita iracheno Muqtada al Sadr ha invitato i suoi sostenitori a porre fine alle manifestazioni e agli scontri con le forze di sicurezza irachene avvenuti tra ieri pomeriggio e la mattina di oggi a Baghdad e in altre città dell’Iraq.

Un alto funzionario medico iracheno, citato da al-Jazeera, ha parlato di almeno 30 morti e 700 feriti, compresi 110 agenti della sicurezza, mentre l’esercito ha riferito che quattro razzi sono stati lanciati nella green zone, l’area di Baghdad militarmente protetta che ospita vari edifici diplomatici e governativi: nella notte sono infuriati scontri armati tra una milizia fedele al religioso e le forze di sicurezza. La televisione di Stato iraniana, parlando di «disordini» e «coprifuoco» nella città irachene, ha esortato i cittadini a non tentare di recarsi in Iraq, aggiungendo che i pellegrini sciiti già nel Paese dovrebbero evitare ulteriori spostamenti.

Contestualmente, Teheran ha annunciato la chiusura delle frontiere. Il Kuwait, che condivide 254 chilometri di confine con l’Iraq, ha esortato i suoi cittadini a lasciare il Paese.

Lascia un commento