Gas, un ‘tetto’ europeo al prezzo potrebbe essere più vicino

Dopo aver toccato quota 340 euro al Megawattora, settimana scorsa, e dopo giorni di continue impennate, il prezzo del gas è sceso sotto i 260 euro.

Quella che arriva dai mercati è un’indicazione incoraggiante, dopo le aperture provenienti dall’Europa sul fronte del decupling, della ‘separazione’ tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, e del price cap, un ’tetto massimo’ al prezzo del gas, comune a livello continentale.

Su tali decisioni, che potrebbero essere già prese il 9 settembre in occasione della riunione dei ministri dell’Energia dell’Unione Europea, c’è infatti un crescente ottimismo, in particolare sul price cap, poiché la Germania si è detta disponibile all’introduzione di un tetto al prezzo del gas, dopo mesi di cautela.

“Siamo in grado di affrontare le minacce della Russia che utilizza il gas come parte della sua strategia nella guerra contro l’Ucraina” ha infatti dichiarato il cancelliere Olaf Scholz, sottolineando che bisogna agire “in modo da non dover più sopportare i prezzi elevati che stiamo vedendo attualmente”.

Dal Governo, il cui premier Mario Draghi è sempre stato il più favorevole tra i leader europei a un price cap sul gas, proposto già ad aprile, filtra un cauto ottimismo in vista delle future decisioni in sede europea: “Oggi il prezzo del gas scende, non è un caso. È l’Europa che deve intervenire ed è molto plausibile che il prezzo scenda, perché ci si aspetta un intervento europeo”.

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