I cinque capolavori per capire l’Italia dell’Ottocento

C’è chi li ricorda con piacere, chi con angoscia. I nostri anni di scuola sono stati sicuramente segnati da numerosi capolavori che all’epoca molti di noi non erano in grado di apprezzare – complici alcuni professori forse troppo soporiferi.

C’è però in corso una rivalutazione, soprattutto per quello che riguarda l’Italia ottocentesca. Un secolo di profondo rinnovamento che ha sconvolto e fatto nascere la nostra nazione e che è passato anche e soprattutto per l’arte.

Ecco, quindi, i cinque capolavori della letteratura italiana prodotti nell’Ottocento:

L’epoca romantica per eccellenza, il primo Ottocento, periodo in cui fu scritto il romanzo capolavoro del letterato originario di Zacinto, che fa il paio con I dolori del giovane Werther del tedesco Goethe. Anche se sembra un dramma tutto interiore e privato, il dolore di Ortis è il dolore dell’artista che soffre della cessione del Veneto all’Austria con il Trattato di Campoformio. Da lì i primi semi del desiderio di un’Italia unita. Per ascoltarlo gratuitamente iscrivendoti ad Audible cliccando qui, o per acquistare il libro clicca qui.

Amati o odiati, sono imprescindibili nel corso degli studi alle scuole superiori. Alessandro Manzoni stese la prima edizione nel 1821, quando ancora si intitolava “Fermo e Lucia“. Il romanzo narra le vicissitudini di due giovani ragazzi lombardi alle prese con il loro amore travagliato e impedito. Sullo sfondo, una Milano che cambia, un’Italia che vuole nascere, il giogo austriaco sempre più pesante anche per la povera gente. Ascoltalo cliccando qui o acquista il cartaceo qui.

Fuori dalla storia e dal tempo, i canti di Giacomo Leopardi costituiscono una lirica altissima che riempie di emozioni. Uno scrittore incompreso nel suo tempo, un uomo nel privato estremamente sfortunato, queste sciagure hanno portato la sua produzione ad un livello elevatissimo che l’ha consegnato all’Olimpo dei grandi della storia della letteratura. Giacomo Leopardi pubblica questi canti nel 1831 durante il suo soggiorno a Firenze, lontano dall’ingombrante presenza familiare di Recanati. Per ascoltarli clicca qui, o acquista il cartaceo qui.

Tutti noi ricordiamo Carducci per essere il più accademico dei letterati, il più formale e il più distaccato. Eppure questa raccolta rivela anche la sua parte più intima e privata. Con quest’opera il poeta tenta di imitare lo stile dei greci e dei latini, celebrando la letteratura antica. Celebri le odi Alla Regina d’Italia, la regina Margherita, e l’intimista. Alla stazione una mattina d’autunno. L’anima più vera del poeta emerge in queste 50 liriche, composte fra il 1873 e il 1893. Per ascoltarle clicca qui, o acquista il cartaceo qui.

Se pensiamo alla parola verismo, pensiamo a Giovanni Verga. Lo scrittore è il rappresentante più alto della corrente che prese piede nella seconda metà dell’Ottocento in cui il rappresentante francese si rinviene in Emile Zola. Verga usa toni crudi per raccontare la sua Sicilia, con i suoi usi e costumi sclerotizzati, le famiglie nobiliari riluttanti ad ogni forma di cambiamento, il brigantaggio che segue l’Italia unita, l’emergere di una nuova classe media, come la famiglia protagonista del romanzo: i Toscano, pescatori di Aci Trezza, che si indebitano enormemente per migliorare la loro sorte. Per ascoltare il capolavoro del verismo clicca qui, per leggerlo clicca qui.

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