L’economia rallenta, per il Fmi “si rischia una nuova recessione”

A ogni aggiornamento, le stime sull’economia mondiale peggiorano.

Le ultime, in ordine di tempo, sono state quelle del Fondo Monetario Internazionale, che ha giudicato gli scenari “sempre più cupi e incerti”, rivedendo al ribasso diversi indicatori. A partire dal Pil mondiale, che quest’anno crescerà solo del 3,2%, la metà dello scorso anno, 6,1%, e 0,4 punti in meno rispetto alle previsioni di solo tre mesi fa. Preoccupa anche l’inflazione, che sarà al 6,6% nelle economie avanzate e al 9,5% nei Paesi emergenti e in via di sviluppo.

Per ora si parla solo di rallentamento e non ancora di recessione vera e propria, anche se gli indicatori non promettono nulla di buono.

I rischi non mancano. Su tutti la guerra in Ucraina e le sue possibili conseguenze, come lo stop delle forniture di gas russo all’Europa. Poi l’impennata dei prezzi, il sovra-indebitamento del Paesi emergenti e l’incognita Covid, con la possibilità di nuovi focolai in Cina.

Se queste minacce dovessero tradursi in realtà, allora, secondo il capo economista del Fmi Pierre-Olivier Gourinchas, “il mondo potrebbe presto trovarsi sull’orlo di una nuova recessione globale, a soli due anni dall’ultima”.

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