Cinque città a rischio tsunami nel Mediterraneo

«Non si tratta di capire se, ma quando uno tsunami colpirà le coste del Mediterraneo». A lanciare l’allarme è l’Unesco, secondo cui nei prossimi 30 anni è praticamente certo l’arrivo di un’onda anomala sulle coste di Europa e Nord Africa. Il pericolo, sempre sottovalutato all’interno del Mare Nostrum, è oggi più probabile per via dell’innalzamento del livello delle acque, in correlazione con la crisi climatica. Marsiglia, Cannes, Istanbul e Alessandria d’Egitto si uniranno ad altre 40 città nel programma “Tsunami-ready”. Con loro anche Chipiona, cittadina sulla costa atlantica della Spagna.

Il termine tsunami deriva dalla lingua giapponese e significa letteralmente “Onda nel porto”. Fa riferimento al fatto che un maremoto riesce superare le difese costiere e raggiungere così strade e abitazioni delle città causando danni a costruzioni e popolazioni. Consta di una o più onde anomale, a volte superiori ai 10 metri di altezza, che si abbattono violentemente sulla riva a velocità sostenute.

«Il rischio tsunami è sottovalutato in molte aree, compreso il Mediterraneo», ha detto al Guardian Bernardo Aliaga dell’Unesco. «Gli eventi sono rari e il rischio non si trasmette da una generazione all’altra. Dobbiamo però far passare un altro messaggio: non è questione di se accadrà, ma di quando». Per questo l’Unesco ha lanciato da diversi anni il programma “Tsunami-ready” che intende garantire che tutte le comunità a rischio sappiano agire in casi di emergenza entro il 2030.

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