La ‘settimana corta’ é il futuro del mondo del lavoro?

Lavorare di meno per lavorare meglio? Il dibattito sulla quantità e la qualità del lavoro si è recentemente arricchito della sperimentazione avviata nel Regno Unito, dove circa 70 aziende hanno introdotto la ‘settimana corta’ di quattro giorni anziché cinque.

Una strada già battuta in altri Paesi del mondo, e che continua a provocare un fervente confronto all’interno del mondo dell’occupazione. […]

“Io proporrei una cosa aperta: ridurre la quantità di lavoro, aumentando la qualità, ma consentire di fare più ore a chi lo desidera e, soprattutto, questa flessibilità deve riguardare anche i festivi. Comunque è destino lavorare meno, ma sempre meglio”. Commenta così alla Dire Oscar Farinetti, imprenditore e fondatore di Eataly. […]

“Ridurre l’orario di lavoro fa bene non solo ai lavoratori, ma anche alle imprese e all’economia”. Ne è convinto Fausto Durante, coordinatore della Consulta industriale della Cgil. […] Il sindacalista ribadisce che “ridurre il tempo lavorativo, auspicabilmente a 32 ore e 4 giorni a settimana, sarebbe una delle chiavi per migliorare la situazione del lavoro in generale, per conciliare vita privata e lavoro, per rendere i lavoratori più felici e soddisfatti della loro attività dato che, al momento, non mi pare lo siano”.

Continua a leggere su Agenzia DiRE e poi dicci la tua: cosa ne pensi della ‘settimana corta’? Può essere il futuro del mondo del lavoro? Anche nel nostro Paese? Diccelo in un commento.

7 thoughts on “La ‘settimana corta’ é il futuro del mondo del lavoro?

  1. Il Covid è stato ed è una situazione straordinaria. Che cosa c’entra con la possibilità che diminuendo la settimana lavorativa aumenti la qualità del lavoro?

    1. Già.. infatti in altri articoli dicono che la settimana corta non si applica a tutti. Oppure prevede un aumento di personale.. che sarebbe anche auspicabile se le aziende riescono a reggere la spesa.. al momento la vedo difficile

Lascia un commento