Il punto di oggi sull’Ucraina 🇺🇦

Quest’oggi, nel sessantasettesimo giorno della guerra della Russia in Ucraina, anche grazie all’intervento dell’Onu, è iniziata l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, lo stabilimento industriale in cui, secondo le stime, ci sarebbero un migliaio di persone, tra soldati e civili: nella notte hanno potuto lasciare l’acciaieria una ventina di persone, donne e bambini, mentre questo pomeriggio ne sono state evacuate un centinaio.

In parallelo alle operazioni belliche, la situazione diplomatica continua a essere particolarmente complessa. Da una parte, infatti, il Cremlino si prepara a “rispondere in maniera simmetrica al congelamento dei beni” e alle sanzioni “confiscando i beni che si trovano in Russia, ovvero le aziende” delle “Nazioni non amiche”. Dall’altra, domani a Bruxelles i ministri dell’Energia dei Paesi dell’Unione si riuniranno per discutere una possibile interruzione della fornitura di gas da parte di Mosca.

“Compiamo questa visita per ringraziarla per la vostra battaglia per la libertà. La vostra battaglia è per tutti”. Queste le parole pronunciate dalla speaker della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi, che quest’oggi si è recata a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rinnovando l’impegno statunitense a fornire all’Ucraina “assistenza finanziaria e sostegno umanitario“.

“Inizia il mese dedicato alla Madre di Dio: vi chiedo di pregare ogni giorno di maggio il rosario per la pace, in particolare per quanto sta accadendo a Mariupol, la città di Maria, barbaramente bombardata e distrutta”. Questo l’ennesimo appello lanciato oggi da Papa Francesco per la fine della guerra in Ucraina. “Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina” ha detto il Pontefice, invitando a deporre le armi e a imboccare la via del dialogo e della pace.

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