Lo sport russo si spacca sulla guerra in Ucraina

Aleksandr Lesun, campione olimpico di pentatlon a Rio 2016, non gareggerà più per Mosca.

“Ero orgoglioso di farlo sotto la bandiera russa” ha dichiarato il 33enne alla Bbc: “Il Paese, il suo popolo, non la politica, sono da sempre nel mio cuore. Il 22 febbraio però ho lasciato la Federazione, non competerò più sotto lo stendardo russo”. In carriera Lesun ha vinto 14 medaglie mondiali, di cui quattro d’oro, oltre al trionfo olimpico.

La sua decisione, tanto forte quanto rischiosa, lo rende uno dei pochi sportivi russi a schierarsi contro la guerra in Ucraina.

Sport e politica hanno da sempre, sin dai tempi dei Giochi Olimpici dell’Antica Grecia, un rapporto complesso e particolare: è giusto che le vicende sportive e politiche si intreccino? Cosa ne pensate dei provvedimenti nei confronti dello sport russo presi dalle principali federazioni sportive al mondo in relazione alla guerra in Ucraina? Secondo voi, è giusto che atleti e federazioni possano boicottare degli eventi sportivi, come accaduto ad esempio in occasione delle Olimpiadi di Mosca 1980 e Los Angeles 1984?

Fonte: Tag43.

4 thoughts on “Lo sport russo si spacca sulla guerra in Ucraina

    1. Lo sport va tenuto fuori dalla politica . Lo
      Sport e pace e fraternità !!
      Gli atleti fanno enormi sacrifici e non è giusto che nessuno venga escluso da competizioni solo perché la politica ha voluto la guerra . Nel 1980 il mio allora fidanzato , dopo 4 anni di ritiro preimpico non poteva partecipare alle olimpiadi di Mosca per una assurda decisione che esclude i militari dai giochi . Lui era nelle fiamme gialle e il dolore che provo’ lo segno’ per sempre !!!

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