Il patriarca di Mosca Kirill rischia di cadere?

La guerra in Ucraina sta trascinando la Chiesa ortodossa verso uno scisma interno. L’appiattimento al neo imperialismo di Vladimir Putin, che ha fatto del Patriarcato di Mosca il braccio spirituale del Cremlino, è arrivato a portare Kirill – al secolo Vladimir Michailovič Gundjaev, 16esimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie e capo della Chiesa ortodossa russa – a giustificare l’invasione e dipingerla come uno scontro di civiltà.

Ma come Putin dice di voler de-nazificare l’Ucraina, allo stesso modo le chiese ortodosse che fanno riferimento a Mosca cominciano a chiedere una de-putinizzazione della stessa ortodossia e una maggiore autonomia dallo Stato. All’indomani dell’invasione e soprattutto dell’omelia del 6 marzo con cui Kirill ha benedetto l’operazione militare speciale, una cinquantina di diocesi ucraine rimaste sotto il patriarcato di Mosca dopo la proclamazione dell’autocefalia del 2018 hanno smesso di citare il suo nome nella liturgia.

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