La giornalista Ovsyannikova: “I russi vittime della propaganda”

“Certo che ho paura”: ha risposto così Marina Ovsyannikova, la giornalista russa contraria alla guerra in Ucraina, a una domanda rispetto alla possibilità di una condanna al carcere dopo la sua protesta del 14 marzo durante l’edizione del telegiornale. La cronista, in collegamento da Mosca con la trasmissione ‘Che tempo che fa’, ha detto di sentirsi sola perché dopo il suo gesto, con un cartello mostrato in diretta per denunciare le “menzogne” della televisione di Stato Pervyj Kanal, nessuno dei colleghi dell’emittente che lavoravano con lei l’ha chiamata o le ha scritto.

Tante persone in Russia hanno subito un lavaggio del cervello da parte della “propaganda nazionale”, guidata dai media di Stato, ha proseguito Ovsyannikova. “Secondo il centro di rilevazione indipendente Levada, circa il 50 per cento della popolazione russa sostiene la guerra mentre l’altro 50 è contrario, anche se stime di diversi istituti nazionali indicano che i favorevoli sono il 70 per cento” ha detto Ovsyannikova. “Si tratta però di persone che hanno subito un lavaggio del cervello da parte della propaganda nazionale”. La cronista ha denunciato la chiusura o il blocco di media critici o di opposizione, oltre che di piattaforme social come Twitter e Instagram che consentivano una libera espressione. Ovsyannikova ha detto che “durante i talk show politici si parla spesso male dell’Ucraina, come fosse un Paese di fascisti e nazisti e dove si producono armi biologiche contro la Russia“.

Fonte Agenzia Dire

2 thoughts on “La giornalista Ovsyannikova: “I russi vittime della propaganda”

  1. Non devi avere paura prima o poi la popolazione Russa si accorgerà dove sono capitati la Russia non è una nazione con la libertà che abbiamo noi Europei coraggio

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