La guerra in Ucraina sta fermando molte aziende italiane

L’invasione di Mosca in Ucraina, in aggiunta all’aumento del costo del gas, ha bloccato l’importazione di molte materie prime dall’Ucraina e dalla Russia, in particolare ghisa, cromo, nichel e argilla. Due cambiamenti che stanno avendo già delle ripercussioni sull’economia italiana.

Secondo i dati della Fim, in Italia sono 26mila i lavoratori coinvolti nella sospensione della produzione delle aziende. Una cifra destinata a triplicarsi nelle prossime settimane in caso di continuazione del conflitto, secondo quanto dichiarato dal segretario della Fim Roberto Benaglia. Le imprese più colpite sono le fonderie, il settore delle ceramiche, l’industria del vetro, acciaio, alluminio ma anche il settore chimico e le cartiere. La regione più colpita dalle chiusure è la Lombardia con 310 aziende ferme a causa dell’aumento dei costi dell’energia.

Alcune aziende stanno resistendo alla chiusura limitando la produzione e chiedendo ai dipendenti di lavorare anche nel weekend, quando l’energia costa meno. Altre hanno dovuto chiudere temporaneamente chiedendo la cassa integrazione.

6 thoughts on “La guerra in Ucraina sta fermando molte aziende italiane

  1. Questo è il risultato del servilismo agli americani, vogliono distruggerci economicamente e con il beneplacito dei nostri rappresentanti politici,manca poco e ci metteranno un americano a palazzo Chigi e un altro al Quirinale

  2. Questa è una cosa tristissima. Io abito vicino a una delle più importanti fabbriche di ceramica e i dipendenti sono tutti a casa in cassa integrazione 😅

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