Le pesanti conseguenze delle sanzioni in Russia sono già visibili

Foto da Twitter, coda agli sportelli automatici a Mosca.

L’economia della Russia è bloccata, con la svalutazione del rublo in picchiata e le multinazionali occidentali che si ritirano dalle loro partecipazioni nelle più importanti aziende russe.

Lunedì il rublo è crollato quasi del 30%, a un minimo storico e la Banca centrale russa non può accedere a buona parte dei 643 miliardi di dollari, posseduti in varie valute, accumulati nel tempo per contenere eventuali crisi economiche o contrastare eventuali sanzioni.

Le sanzioni decise dall’Occidente stanno registrando pesanti ripercussioni anche sul settore industriale. Shell ha abbandonato il progetto del Nord Stream 2 e uscirà dalle partecipazioni in Gazprom, sospendendo 3 miliardi di investimenti. Anche la società petrolifera British Petroleum ha rinunciato alla propria partecipazione del valore di 25 miliardi dalla società russa Rosneft, seguita da Equinor, la grande azienda petrolifera norvegese. Lo stesso governo della Norvegia ha annunciato il blocco del suo grande fondo di investimenti in Russia da 1300 miliardi di dollari.

Anche le aziende dell’automobile hanno annunciato la sospensione di vendita e produzione in Russia. La svedese Volvo ha sospeso la produzione di automobili e camion. La Renault ha chiuso un impianto produttivo a Mosca e la tedesca Volkswagen ha interrotto la vendita delle automobili Audi. 

Il blocco delle banche e delle transazioni finanziarie stanno rendendo praticamente impossibili gli investimenti in Russia. “Il nostro sistema finanziario e la nostre economia sono andate a sbattere contro una situazione totalmente anomala”, ha dichiarato la governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina.

9 thoughts on “Le pesanti conseguenze delle sanzioni in Russia sono già visibili

  1. Ben fatto!Complimenti al dittatore Putin che ha contro persino il suo popolo che lui stesso sta portando alla rovina! Tra poco sarà fuori dalla scena e dentro un manicomio!

    1. A Putin “sembra” non interessare il suo popolo, né tantomeno gli altri popoli e quindi si potrebbe parlare di denaro e potere. Chissà se gli Zar, Lenin, Stalin, Hitler, Kim, Mao, Pinochet, Putin etc etc alla luce dei fatti hanno un comune denominatore… chissà… credo che stare a debita distanza da queste ideologie e personaggi sia saggio, hanno lasciato e lasceranno nella storia un efferato e criminale ricordo da cancellare, ho anche un brutto presentimento per Taiwan…

  2. Ma secondo voi un ex dirigente del kgb a capo dì una delle maggiori potenze del mondo fa le cose a caso?? Si alza la mattina e dice “oggi mi sento incazzoso…invadiamo l’ucraina”?
    Suvvia un abile e freddo stratega come lui aveva già previsto le reazioni mondiali e forse anche la portata delle sanzioni…non è un caso se gazprom e la Cina hanno firmato un nuovo accordo dopo anni dì trattative proprio ora…d’altronde è ovvio che in “occidente” si deve ascoltare il volere dei padroni d’oltreoceano quindi ci aspettano mesi(se non anni) dì martellante campagna antiputin sulla falsa riga del covid…

    1. Non credo che si aspettasse una reazione unitaria e così coesa dell’Occidente, dell’Europa ma anche del Giappone
      Credo che pensasse più ad una guerra lampo come con la Crimea e invece questo conflitto potrebbe trasformarsi in una guerra di logoramento che richiede una macchina di rifornimento
      Adesso anche la Cina lo ha avvertito… una cosa è la politica che si muove lenta altro sono i mercati e gli aspetti economici che sono molto più veloci

  3. Che poverino questo cagnetto randagio, si dimena per tutte le pulci che si ritrova e non fa che abbaiare, se non trova qualcuno che gli fa un bagnetto…finirà per sanguinare! 😂😂😂

Lascia un commento