AirBnb offre le ‘sue’ case ai rifugiati ucraini

Anche il settore del digitale si sta mobilitando in soccorso di Ucraina e cittadini ucraini. Dopo gli aiuti di Elon Musk con internet e di Anonymous che ha bloccato i siti del governo russo, ora anche Airbnb offre ospitalità mettendo a disposizione dei rifugiati la propria piattaforma di case in affitto.

Ad annunciarlo è stato proprio il fondatore di Airbnb, Brian Chesky, che su Twitter ha specificato che i rifugiati non dovranno pagare alcunché agli host o alla piattaforma, l’ospitalità è inserita nell’iniziativa Open Homes dell’associazione nonprofit Airbnb.org che da otto anni a questa parte aiuta chi è in fuga.

Tutte le spese saranno a carico della fondazione, degli host di Polonia, Germania, Ungheria e Romania ma non solo che potranno e vorranno offrire ospitalità, di Airbnb stessa, e di chi, pur non potendo mettere a disposizione un tetto agli sfollati, vuole contribuire attraverso una donazione.

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