Ieri ci sono stati sei morti sul lavoro

È stato un martedì nero per il lavoro italiano: ieri sei persone hanno perso la vita in diversi incidenti sul lavoro.

Un 46enne e un 42enne sono morti all’Università Humanitas di Pieve Vergonte, nel Milanese, mentre stavano caricando una cisterna con dell’azoto liquido; a Nichelino, nel Torinese, il 72enne titolare di un’officina meccanica è deceduto dopo una caduta da un’impalcatura alta due metri; un camionista 52enne è stato travolto dal suo stesso mezzo a Capaci, nel Palermitano; un imbianchino 52enne di Loreggia, nel Padovano, è caduto da 5 metri d’altezza mentre stava tinteggiando un muro; e un imprenditore agricolo di 54 anni è morto a Pontasserchio, nel Pisano, incastrato tra le lame di una trebbiatrice.

“Serve una norma che fermi le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza” ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, secondo cui “la serie degli incidenti dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionale“. Il tema della sicurezza sul lavoro era stato al centro dell’incontro di lunedì 27 tra il premier Draghi e i rappresentati di Cgil, Cisl e Uil.

6 thoughts on “Ieri ci sono stati sei morti sul lavoro

  1. Bisogna formare il personale, investire nella sicurezza (attrezzi lmbragature Piattaforme per chi lavora sopra i 2 metri divieto di bere alcolici vino compreso ecc. )e bisogna dare il tempo per lavorare senza subappalti con prezzi tirati

  2. Mancano troppe cose soprattutto le aziende serie che assumono persone qualificate e che non improntato il lavoro con superficialità. La colpa purtroppo non è solo del governo ma anche dalle aziende che oer strafare non spendono in formazione e sulla tutela sei propri operai

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