Aviaria, i timori dell’Oms: “Preoccupa il rischio contagio con l’uomo”

La variante A/H5N1 dell’influenza aviaria è diventata “una pandemia animale zoonotica globale”. Il mese scorso mucche e capre si sono aggiunte all’elenco delle specie colpite, un’evoluzione ritenuta dagli esperti sorprendente perché non si riteneva fossero suscettibili a questo tipo di influenza. E ora il rischio che questo virus possa propagarsi fino all’uomo “resta una grande preoccupazione“. Lo ha dichiarato Jeremy Farrar, Chief Scientist dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Ad oggi non è stata registrata trasmissione interumana (da uomo a uomo) del virus, è la premessa, ma l’H5N1 ha avuto un tasso di mortalità “estremamente alto” tra le persone che sono state contagiate fino al oggi. Si tratta di “un’infezione influenzale iniziata prevalentemente nel pollame e nelle anatre e si è diffusa efficacemente nel corso degli ultimi uno o due anni fino a diventare una pandemia zoonotica – animale – globale. La grande preoccupazione, ovviamente, è che così facendo, e infettando anatre e pollame – ma ora sempre più mammiferi – il virus si evolva e sviluppi la capacità di infettare gli esseri umani. E poi sviluppi la capacità di passare attraverso una trasmissione da uomo a uomo”, ha evidenziato Farrar. Le sue parole sono rimbalzate su diversi media internazionali.

Lascia un commento