L’economia di guerra della Russia di Putin

La Russia sta producendo circa 250 mila munizioni di artiglieria al mese per supportare lo sforzo bellico in Ucraina. Continuando con tale ritmo, arriverebbe a tre milioni nel corso del 2024, mentre gli Stati Uniti e l’Europa, insieme, hanno la capacità di produrre circa 1,2 milioni di munizioni all’anno da inviare a Kyiv.

Lo riporta la ‘Cnn’, citando fonti anonime dell’intelligence Nato.

Quelli citati dalla fonte della ‘Cnn’ in ottima russa sono numeri importanti che, va da sé, potrebbero essere decisivi in occasione di una prossima offensiva. La Russia starebbe sparando al momento quasi 10mila colpi di artiglieria al giorno, rispetto ai 2mila utilizzati dalle forze ucraine. Cinque volte tanto. E, stando a quanto riporta la ‘Cnn’, il rapporto sarebbe ancora peggiore per Kyiv in alcuni punti lungo il fronte, dove Mosca sta facendo progressi.

La Russia sta facendo lavorare le fabbriche di artiglieria24 ore su 24, sette giorni su sette”, con turni a rotazione di 12 ore, ha riferito il funzionario della Nato alla ‘Cnn’. Sono circa 3,5 milioni i russi impiegati oggi nel settore della difesa, rispetto ai 2-2,5 milioni prima dell’invasione. E la Federazione Russa importa anche munizioni: nel 2023 l’Iran avrebbe inviato almeno 300mila proiettili di artiglieria e la Corea del Nord avrebbe fornito “almeno 6.700 contenitori di munizioni con milioni di proiettili”.

La Russia, ha detto la fonte della ‘Cnn’, ha “messo in gioco tutto ciò che aveva” e ora “la sua macchina da guerra sta funzionando a pieno regime”. Di contro, l’Ucraina è alle prese non solo con una carenza di munizioni, ma anche di soldati in prima linea. L’esercito Usa si è posto l’obiettivo di produrre 100mila colpi di artiglieria al mese entro la fine del 2025. Una cifra che rappresenta meno della metà della produzione mensile russa e al momento comunque fuori portata, dato che il Congresso ha stoppato lo stanziamento di altri 60 miliardi di dollari per Kyiv.

Lascia un commento