Schlein: “Sardegna? Bel segnale”. Conte: “Vittoria del campo giusto”

È il giorno dell’analisi della vittoria e dello sguardo al futuro per la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e per il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, all’indomani delle celebrazioni per il successo della candidata del centrosinistra alle elezioni regionali in Sardegna, Alessandra Todde. Una vittoria importante per l’alleanza Pd-M5S, che per la prima volta è riuscita a imporsi in una tornata regionale, arginando almeno simbolicamente, al momento, l’ascesa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Dalla Sardegnaè arrivato un bel segnale. È la nostra prima reconquista e non sarà l’ultima, questo è il mio messaggio per Giorgia Meloni”, ha detto in un’intervista a ‘La Repubblica’ la leader dem Schlein, che ieri ha ricordato come fosse dal 2015 che il centrosinistra non strappava una regione alla destra. La prossima tappa elettorale è l’Abruzzo, “dove il centrosinistra stavolta al completo ci può regalare un’altra sorpresa. Ma anche la costruzione del campo dell’alternativa, a cui lavoro sin dal principio con spirito testardamente unitario. La vittoria di domenica dimostra due cose: che la premier non è imbattibile e che se stiamo insieme tutto diventa possibile”. Secondo Schlein il risultato elettorale certifica che “se siamo uniti la destra si può battere”.

La Sardegna non è terra da test nazionali, ha una storia e una sua specificità, però qui è successo qualcosa. Non ha perso solo Truzzu, ha perso la premier che ha imposto con arroganza il suo candidato, sfilandolo a Salvini”, ha proseguito Schlein. “Sono sbarcati sull’isola in pompa magna, sicuri di vincere, e hanno preso una sberla micidiale, di cui Meloni deve assumersi la piena responsabilità”. Secondo la leader dem, il campo largo è necessario costruirlorestando ostinatamente unitari per costruire un progetto solido sui temi, attorno a candidati credibili. Su alcune grandi questioni abbiamo già cominciato a lavorare insieme: salario minimo, sanità pubblica, salvataggio del Pnrr, congedo paritario, politiche industriali, sulle quali è partito un confronto anche con Calenda. Punti su cui iniziare a delineare la nostra visione di Paese. Trovare convergenze senza perdere la coerenza è possibile e necessario”.

Non la vittoria del campo largo, in Sardegnaè la vittoria del campo giusto. Ed è la prima regione che il Movimento Cinque Stelle conquista. Una grande soddisfazione per il nuovo corso del M5S e perché Todde è la prima donna presidente della Sardegna”, ha detto il presidente pentastellato Conte, che in un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera’ ha spiegato che il successo alle regionali sarde servirà “a costruire un primo mattone che va a scalfire il castello di giravolte e false promesse costruito da Giorgia Meloni. È una grande sconfitta per lei, che ha voluto guidare in prima persona la coalizione con arroganza, imponendo il suo candidato più fedele. Parla tanto di meritocrazia, ma ha scelto uno dei meno amati tra i sindaci e lo ha spinto con una campagna personalizzata, in cui giganteggiavano manifesti con la sua foto e la scritta ‘Forte e fiera’”. Modalità che il centrosinistra non ha intenzione di adottare: “Prima si coltiva un confronto che porti a un progetto ben strutturato, poi si sceglie il candidato più idoneo per attuarlo”.

Ricordo che prima e durante la campagna del 2022 nel Pd c’era chi lavorava per eliminare il M5S. Oggi il clima è sicuramente diverso. Partiamo da qui, ma dobbiamo consolidare il metodo e costruire un’alternativa credibile”, ha proseguito Conte, parlando di una possibile alleanza con il Pd. E anche con il leader di Azione, Carlo Calenda. Meno con Matteo Renzi e Italia Viva. “Un campo giusto non può essere minato da personalismi, tatticismi e poteri di interdizione e condizionamento. Nel nuovo corso del M5S noi lavoriamo con grande impegno sui territori per offrire al Paese una classe dirigente adeguata, motivata, estranea a pratiche clientelari e che si vuole distinguere per competenze, serietà e capacità”. Dunque, se Calenda vuol chiamare, “il mio numero è sempre lo stesso. Ma il tema non è parlarsi al telefono, è trovare condivisione su progetti per noi qualificanti”. Mentre con i dem non c’è competizione: “L’obiettivo non è prendere un voto più del Pd, è fare buona politica. Oltre al nostro risultato bisogna tenere conto della lista Todde e delle liste civiche che abbiamo sponsorizzato”.

4 thoughts on “Schlein: “Sardegna? Bel segnale”. Conte: “Vittoria del campo giusto”

  1. Mai con il PD , mai con quelli di Bibbiano …….. questo era solo altro ieri …….. ma le poltrone valgono più dei principi e degli ideali . Vedremo in Abruzzo come andrà a finire ….

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