Anche le donne erano nel Ku Klux Klan

Nell’America dei primi decenni del XX secolo, il Ku Klux Klan (KKK) si distinse come una delle organizzazioni più violente e razziste della storia degli Stati Uniti, responsabile di migliaia di morti e crimini contro persone afroamericane e altre minoranze. Tuttavia, al suo interno, si sviluppò anche un’organizzazione femminile, il Women’s Ku Klux Klan (WKKK), che contribuì a propagandare l’ideologia razzista del movimento mentre offriva alle donne un ruolo pubblico apparentemente emancipatorio.

La nascita del KKK risale al 1865, con l’obiettivo di mantenere la supremazia bianca nel Sud degli Stati Uniti. Nel corso degli anni, le donne all’interno del Klan svolsero ruoli tradizionali di supporto, come cucire gli abiti e partecipare alle attività di propaganda. Tuttavia, dal 1923, le donne reclamarono un ruolo più attivo e autonomo, dando vita al WKKK, affiliato ma separato dal Klan maschile. Questa organizzazione ebbe un’importanza sociale significativa, coinvolgendo fino a un milione di militanti e diffondendo l’ideologia razzista del Klan.

Le donne del WKKK si impegnarono in varie attività, dall’organizzazione di sfilate alla distribuzione di volantini, ma anche nel promuovere politiche contro cattolici, ebrei e altre minoranze. Tuttavia, paradossalmente, molte di loro credevano anche nel femminismo e nella parità di retribuzione, sostenendo l’uguaglianza di genere e il suffragio universale.

Nonostante alcune donne si siano ribellate ai loro mariti per unirsi al WKKK e molte leader dell’organizzazione fossero già attive al di fuori della sfera domestica, il WKKK mantenne una visione tradizionale e conservatrice dei ruoli di genere, centrata sulle donne come madri e custodi della vita domestica.

Il WKKK vide un declino negli anni successivi, a causa di conflitti interni, scandali finanziari e la crisi economica del 1929, che ricacciarono molte donne nelle loro case, occupate dalla cura dei figli. Nonostante il suo declino, il WKKK rappresenta una storia complessa di suprematismo e emancipazione apparente, in cui le donne trovarono un ruolo pubblico all’interno di un movimento profondamente razzista e sessista.

Lascia un commento