Gli orsi polari rischiano di morire di fame. Ecco perché

Gli orsi polari rischiano di morire di fame durante i periodi di assenza di ghiaccio marino nell’Artico, quando devono procurarsi il cibo sulla terra ferma. A sostenerlo è uno studio recentemente pubblicato sulla rivista ‘Nature Communications’, che ha analizzato i comportamenti a cui questi animali sono costretti per far fronte a stagioni senza ghiaccio sempre più lunghe a causa dei cambiamenti climatici.

L’Artico sta subendo una rapida evoluzione a causa dei cambiamenti climatici in corso, dovuti alle attività clima-alternati degli esseri umani, e gli orsi polari, costretti a trascorrere un numero di ore sempre più elevato sulla terra ferma, hanno un rischio maggiore di morire di fame. Tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, gli orsi polari usano il ghiaccio marino come piattaforma per cacciare, principalmente foche, durante la nascita e lo svezzamento dei cuccioli. Nei periodi di assenza di ghiaccio, gli orsi hanno tentato sia di ridurre al minimo le proprie attività per conservare energia, sia a digiunare oppure consumare vegetazione a basso contenuto energetico sulla terra ferma, comportandosi come i loro ‘parenti’ grizzly, ma senza risultati rilevanti.

Nessuna delle due strategie permetterà agli orsi polari di vivere sulla terraferma oltre un certo periodo di tempo”, ha spiegato Charles Robbins, direttore del Washington State University Bear Center, coautore dello studio. “Anche gli orsi che stavano foraggiando hanno perso peso corporeo allo stesso ritmo di quelli che si sono riposati”, ha aggiunto Robbins. “Gli orsi polari non sono grizzly che indossano cappotti bianchi. Sono molto, molto diversi”. E sono in pericolo.

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