Lite Osimhem-Kvaratskhelia, lo specchio della crisi del Napoli

Caro Mamuka Jugeli, sei un pezzo di sporcizia e una vergogna. Sono imbarazzato dal tuo modo di ragionare, idiota! Tieni il mio nome lontano dalla tua bocca”.

Questo il durissimo attacco del centravanti del Napoli Victor Osimhen, che nei giorni scorsi su Instagram si è scagliato contro Mamuka Jugeli, agente di Khvicha Kvaratskhelia, ala dei Partenopei, che martedì scorso, in un’intervista, aveva detto che l’attaccante nigeriano in estate lascerà Napoli. “Osimhen ha firmato un nuovo contratto, ma tu pensi davvero che giocherà nel Napoli per tutta la sua carriera? Lo dico adessoandrà a giocare in Arabia Saudita in estate. Il Napoli ha aumentato il contratto di Osimhen, ma Khvicha non accetterebbe un trasferimento in Arabia nemmeno se gli offrissero un miliardo di euro. Probabilmente accetterebbe di giocare per il Real Madrid, per il Bayern Monaco, per il Barcellona o per il Manchester City. Khvicha ha volontà e obiettivi diversi, vuole avere successo, e già lo sta ottenendo”.

Parole durissime, seguite da un affondo, se possibile, ancor più ruvido. Protagonisti gli agenti dei due calciatori più importanti dei campioni d’Italia, uno forte del nuovo contratto, Osimhen, che percepisce 10 milioni di euro a stagione, l’altro ancora con l’ingaggio pattuito all’arrivo in Italia, Kvaratskhelia, 1,5 milioni di euro all’anno. Non necessariamente tra i due compagni di squadra corre cattivo sangue, anzi, ma le pressioni dell’agente del calciatore georgiano, probabilmente interessato a un adeguamento di contratto, e la risposta del giocatore nigeriano sono indicative: quando uno spogliatoio non è sereno questo tipo di dinamiche, estremamente comuni nello sport professionistico, tendono a divenire di dominio pubblico.

Quello tra i rappresentanti delle due stelle partenopee è solo l’ultimo episodio che dimostra la crisi del Napoli, che dopo la vittoria dello Scudetto e l’approdo ai quarti in Champions League lo scorso anno, in questa stagione sta facendo non poca fatica. Al termine del girone d’andata, in campionato gli azzurri sono noni, a venti punti dall’Inter capolista, con ventidue lunghezze in meno rispetto al giro di boa dello scorso anno, mentre in Coppa Italia sono stati eliminati agli ottavi di finale dal Frosinone, che a dicembre si era imposto 4-0 allo stadio ‘Diego Armando Maradona’. Nemmeno il cambio di panchina sembra aver pagato dividendi: se con Rudi Garcia in panchina il Napoli aveva collezionato sei vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte, per una media di 1,75 punti a partita, con Walter Mazzarri al timone sono arrivate due vittorie, un pareggio e ben quattro sconfitte, per una media di 1 punto a partita. Un’andatura praticamente da zona retrocessione, che potrebbe portare Aurelio De Laurentiis a una nuova rivoluzione.

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