Un morto ogni 30 secondi per la resistenza agli antibiotici

L’uso eccessivo e spesso inappropriato degli antibiotici insieme all’aumento delle infezioni correlate all’assistenza, hanno determinato il diffondersi di ceppi di batteri antibiotico-resistenti riducendo l’efficacia di questi farmaci nel trattamento di molte malattie infettive. 

“Ogni 30 secondi una persona muore per antibiotico resistenza, si calcolano 5 milioni di morti l’anno ed una infezione su 5 in Ue è causata da agenti microbici resistenti”, sono alcuni dei dati indicati da Sandra Gallina, direttore generale Salute e Sicurezza alimentare della Commissione Ue.

Una nuova pandemia, silenziosa, sta acquistando terreno a una velocità preoccupante. I dati epidemiologici a livello italiano e internazionale mostrano che l’antibiotico resistenza e le infezioni correlate all’assistenza sono una grave minaccia alla salute individuale e pubblica e si stima che causino in Italia più di 10.000 decessi all’anno

Le strategie per arginare questi fenomeni sono delineate dal Piano Nazionale di Contrasto all’antibiotico-resistenza 2022-2025 (PNCAR) e implicano azioni multidisciplinari a livello nazionale, regionale e locale. La sorveglianza è uno dei pilastri del PNCAR perché permette di stimare l’impatto epidemiologico del fenomeno e di valutare l’efficacia degli interventi messi in atto per contrastarlo.

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