Vaiolo delle scimmie, +660% di casi in Europa

Nonostante nel mondo le infezioni siano diminuite del 16% tra settembre ed agosto, dall’1 al 30 settembre, nel giro di un mese, in Europa i casi di vaiolo delle scimmie sono aumentati del 660%. A riferirlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità.  

“La maggior parte dei casi di Mpox”, di vaiolo delle scimmie, “nell’ultimo mese sono stati segnalati dalle regioni Pacifico occidentale, 45%”, con 391 nuovi contagi, “e dalla regione europea, 26,4%”, 229, che “nel complesso ha mostrato la variazione più alta nei casi mensili”, si legge nel rapporto dell’Oms, secondo cui, viceversa, i contagi sono diminuiti nelle altre regioni. “Non è chiaro se ciò sia dovuto a una riduzione effettiva dei casi o a un ritardo nella segnalazione”, ha sottolineato l’Oms. “Il Portogallo ha riportato il più alto aumento relativo di casi. Altri Paesi della regione europea che hanno registrato un aumento dei contagi segnalati includono Spagna e Regno Unito”. A maggio l’Oms aveva dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria globale per quanto riguardava il vaiolo delle scimmie, sottolineando però la necessità di non abbassare la guardia. Infatti, a giugno era stato registrato un aumento dei casi negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Spagna, Belgio e nei Paesi Bassi.

Come spiega il Ministero della Salute, il vaiolo delle scimmie è una malattia causata dal monkeypox virus, appartenente alla famiglia Poxviridae, la medesima del vaiolo. È una zoonosi virale: si può diffondere dagli animali all’uomo, ma anche tra le persone. I sintomi possono essere lievi ma anche gravi, dalla febbre alla sonnolenza, dai dolori muscolari al mal di testa, fino a eruzioni e lesioni cutanee, che tengono a evolversi in papule, vescicole, pustole e croste. A rischio sono soprattutto donne in gravidanza, bambini e persone immunocompromesse.

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