Raz Degan a Verissimo: “Mio padre non vuole lasciare il suo kibbutz”

“Mio padre ha 80 anni e anche se il nostro kibbutz è stato evacuato, lui non lascia la casa. Non vuole andarsene, dice che quello è il suo posto. Sono giorni orribili per l’umanità intera. Per noi in Israele sono giorni da incubo, dall’Olocausto non abbiamo mai vissuto qualcosa di così grave“. Sono parole dell’attore e modello israeliano Raz Degan, che durante l’intervista di ieri a Verissimo con Silvia Toffanin ha raccontato i giorni drammatici che sta vivendo dal 7 ottobre, giorno dell’attacco sferrato da Hamas a Israele. E oltre all’orrore per la situazione del suo popolo, c’è la preoccupazione reale per la situazione del padre e di un’altra giovane parente, 22enne, che era al rave attaccato da Hamas e di cui si sono perse le tracce.

“Dove finirà e come finirà? Perchè odio porta odio, sangue porta sangue, la vendetta porta vendetta. E poi anche quelli che volevano cambiare il mondo a un certo punto quando perdono il figlio, che mondo vogliono cambiare più?”, ha detto ieri in televisione Raz Degan. L’attore, che ha 55 anni e vive in Italia da molti anni, è nato nel kibbutz di Sde Nehemia (e anche di questo ha parlato nella puntata di ieri di Verissimo) nel Nord di Israele, al confine tra Siria e Libano. Quello che sta accadendo, dice, è terribile: “I cadaveri sono così tanti e non si riescono a distinguere i volti, tanti sono stati bruciati. Ogni giorno mi chiamano amici per raccontarmi atrocità inimmaginabili. Tutto questo è al di là della politica, al di là dei diritti. Questo è l’incubo infernale del terrore“.

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