Dieci falsi miti sull’alimentazione smentiti dagli esperti
“Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo” diceva Ippocrate. Tuttavia, molto spesso esistono convinzioni sull’alimentazione, anche particolarmente diffuse, che però scientificamente non sono corrette. Eccone alcune.
“I grassi sono dannosi”. Secondo una certa vulgata, i grassi andrebbero completamente eliminati dalla dieta. Tuttavia, esistono anche dei grassi ‘sani’, come i monoinsaturi, presenti nell’olio d’oliva e in altri oli vegetali, oppure nell’avocado e in alcune noci e semi, o come i polinsaturi, negli oli di girasole e altri oli vegetali, noci, pesce e semi di lino, che possono contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache o ictus.
“I cibi con soia sono pericolosi”. Nonostante alcuni studi abbiano dimostrato che alte dosi di isoflavoni, estrogeni contenuti nella soia, stimolino la crescita delle cellule del tumore al seno, cibi e bevande a base di soia, come tofu, tempeh, edamame, miso e latte di soia, hanno un effetto protettivo nei confronti del rischio e della sopravvivenza del cancro al seno.
“La carne rossa fa venire il cancro”. Secondo l’Istituto di Sanità, “non vi è evidenza scientifica che la carne rossa non lavorata, assunta nelle giuste quantità e nell’ambito di una dieta variata, sia un agente cancerogeno certo. Per alcune categorie come i bambini e le donne in gravidanza costituisce un alimento molto importante per fornire i nutrienti necessari come il ferro e la vitamina B12”.
“Le patate bianche sono dannose”. Osteggiate per l’alto valore glicemico, le patate bianche sono ricche di vitamina C, potassio, fibre e altri nutrienti, in particolare se consumate con la buccia. Nondimeno, sono economiche e si possono trovare in negozio tutto l’anno.
“La frutta fa venire il diabete”. Scientificamente, il consumo di frutta intera, come mirtilli, uva e mele, può rendere inferiore il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Ogni persona ha un metabolismo differente, per questo è utile chiedere consiglio al proprio medico.
“Meglio il fresco”. Non sempre il cibo fresco, in particolare frutta e verdura, è meglio di quello conservato in scatola. “Le scatolette possono anche essere un risparmio di denaro e un modo semplice per assicurarsi che ci siano sempre frutta e verdura disponibili in casa” ha infatti spiegato Sara Bleich, direttrice uscente per la sicurezza nutrizionale e l’equità sanitaria presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Più che la freschezza, è utile fare attenzione agli zuccheri contenuti negli alimenti.
“L’acqua in bottiglia è meglio di quella del rubinetto”. In realtà, le due acque sono sottoposte agli stessi tipi controlli. In ultima istanza, è solo una questione di gusto.
“Il caffè danneggia il fegato”. Se il consumo è moderato, come 2-3 tazzine al giorno, il caffè può avere anche effetti benefici e protettivi, fungendo da antiossidante.
“Preferire il latte vegetale”. Non sempre il latte vegetale, ovvero composto da avena, mandorle, riso e canapa, è preferibile al latte vaccino. Quest’ultimo ha infatti il doppio delle proteine del latte di avena e quattro volte quello di mandorle. Inoltre, in alcune versioni del latte vegetale potrebbe essere presente sodio e zuccheri aggiunti, dannosi per la salute.
“Alimentazione in gravidanza”. Quando si è in dolce attesa è necessario condurre una dieta sana ed equilibrata, onde evitare problemi di salute come il diabete gestazionale o l’ipertensione. In gravidanza è necessario consumare con accortezza alcuni alimenti, come carne, pesce, uova crude o insaccati, che possono provocare infezioni al feto, limitando altri cibi, come il caffè, ed evitandone altri, come le bevande alcoliche.
In generale, è buona pratica consumare ogni cibo responsabilmente, seguendo una dieta ricca, varia ed equilibrata. Inoltre, consultare il proprio medico, e magari un dietologo o un medico nutrizionista, è certamente qualcosa che può giovare alla nostra salute.
Tutto sommato “consultare un DIETROLOGO” non è l’opzione migliore. Ma un correttore di bozze lo avete? Dopo il leggendario “cacca F16” ora è tempo di correre a cercare un dietrologo. Un abbraccio.
È una questione di numeri devi introdurre meno calorie di quelle che consumi