L’Italia invecchia sempre più rapidamente

La popolazione italiana invecchia sempre più velocemente. Secondo i dati Istat riferiti all’anno 2021, quasi una persona su quattro, il 23,5%, ha dai 65 anni in su, e si prevede che il dato salirà al 34,9% nel 2050. Alla base del fenomeno concorrono la minore natalità e la maggiore speranza di vita, che nel 2070 potrebbe arrivare a 86,5 anni per gli uomini e a 89,5 per le donne.

Questo cambiamento demografico fa emergere nuove necessità non solo di supporto sociale, ma anche di politiche sanitarie che possano soddisfare i bisogni di questa crescente fetta di popolazione.

L’aspetto che più determina le esigenze sanitarie dell’anziano è rappresentato dall’accumulo persistente di patologie cronicheoltre la metà della popolazione ultrasessantenne a livello globale presenta più di una condizione cronica e sta crescendo anche la prevalenza di polifarmacoterapia, ovvero l’uso cronico di almeno 5 farmaci al giorno. Anche per questo il Ssn ha bisogno di un giusto finanziamento, per contare su professionisti preparati e adeguatamente motivati, in grado di garantire a tutti l’accesso alle cure e alle terapie secondo i tempi definiti dal bisogno, dall’emergenza, dall’acuzie e dalla cronicità. Un servizio sanitario che persegua senza esitazioni il diritto alla salute dei suoi cittadini.

A questo proposito, gli ultimi dati del rapporto Osmed appena pubblicato mostrano che in Italia nel 2022 più di sei cittadini su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci. È stata osservata una crescita della spesa pro capite e dei consumi con l’aumentare dell’età. In particolare, la popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 60% della spesa e delle dosiNella popolazione anziana la spesa media per utilizzatore è stata di 556 euro (601,5 negli uomini e 520,8 nelle donne). Quasi l’intera popolazione, l’98,4%, ha ricevuto nel corso dell’anno almeno una prescrizione farmacologica.

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