Tensione tra Salvini e Meloni sul Mes, inizia il dopo Berlusconi?

Dalle ultime nomine dei commissari di Inps e Inail, alla nomina del commissario per l’Emilia Romagna, fino al Mes: sono diversi gli snodi politici che stanno alzando la tensione tra il ministro Matteo Salvini e la premier Meloni. Ma il tema del Mes è particolarmente spinoso, tanto che il piano della maggioranza sembra quello di posticipare la discussione in Parlamento a settembre.

La discussione sul Mes, già tesa dopo l’assenza della maggioranza durante l’ultimo voto in commissione, si è complicata dopo che il leader della Lega ha dichiarato: “Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a fondi stranieri e a soggetti stranieri anche perché 600mila italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del Tesoro per più di 18 miliardi di euro”. La Lega si oppone al Mes sottolineando la preferenza per il finanziamento italiano tramite i buoni del Tesoro, un atteggiamento che sta creando tensioni con Fratelli d’Italia, che sospetta che Salvini stia mettendo in difficoltà Meloni.

Ma i dubbi sul Mes non li ha sollevati solo la Lega. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto sulla questione dicendo: “Ero favorevole al Mes prima che arrivasse il Recovery Plan”, ma “il regolamento attuale non pone alcun controllo da parte del Parlamento Europeo e della Commissione europea e questo non va bene”.

E sul tema interviene anche l’opposizione, con il leader di Italia Viva Matteo Renzi che dichiara: “Penso che il vero problema del governo sia più nelle questioni del Mes. Non si è mai visto un presidente o una presidente del consiglio che per 5 giorni non fa il consiglio dei ministri per motivi personali, perché ieri la verità è che non erano d’accordo sul Mes, questo è il tema politico vero. Qui o cambiano idea e qualcuno perde la faccia, o mantengono le stesse idee ma perdono larga parte dell’ancoraggio europeo“.