Brexit, un anniversario tra divieti e ripensamenti

Nel giorno del settimo anniversario della Brexit, il referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, l’autorità della Grande Londa, che amministra il territorio della capitale, aveva in programma di esporre la bandiera dell’Europa. Tuttavia, in base alle recenti normative, i funzionari sono stati informati di non aver il permesso per innalzare la bandiera europea, altrimenti sarebbero stati penalmente perseguibili.

Gli europei contribuiscono alla nostra vita sociale ed economica e tutto ciò che volevamo fare era mostrare la nostra gratitudine, con un piccolo gesto per un giorno dell’anno”, ha riferito uno dei funzionari della municipalità. “È incredibile che il governo abbia vietato l’esposizione della bandiera europea senza passare attraverso un lungo processo di pianificazione”.

In Gran Bretagna, in sette anni, si è passati dall’approvazione della Brexit alla ‘Bregret’, neologismo creato dalla crasi tra ‘Brexit’ e ‘regret’, ‘rimpianto’, che indica il rammarico per essere usciti dall’Unione Europea. Secondo la media dei sondaggi abitualmente condotti, infatti, il 57% degli elettori oggi voterebbe per restare in Europa.

Secondo un’analisi del ‘Guardian’, solo in termini di mancati investimenti la Brexit è costata al Regno Unito 29 miliardi di sterline, circa 32 miliardi di euro, praticamente mille sterline a famiglia. Secondo Jonathan Haskel, membro esterno del Comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra, dopo la Brexit gli investimenti nel Paesesi sono fermati di colpoe la Gran Bretagna, negli ultimi sei anni, “ha sofferto molto di più se comparata alle altre economie industriali”. Mentre per quanto riguarda la produttività, “l’attuale penalizzazione è di circa l’1,3% del Pil”.

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