Inquinamento luminoso, entro il 2040 metà stelle invisibili in città

Fra 20 anni potremmo non essere in grado di vedere moltissime delle stelle nel cielo. È quanto sostiene uno studio di Christopher Kyba, fisico del Centro tedesco per le Geoscienze, che ha puntato il dito contro l’inquinamento luminoso.

In continuo aumento per l’espansione delle aree urbanizzate, già nel 2016 aveva precluso ad un terzo dell’umanità la possibilità di ammirare la via Lattea. Il fenomeno rischia di avere serie conseguenze in campo ecologico e naturalistico, dato che molte specie animali fanno affidamento sulle costellazioni per gli spostamenti e l’alimentazione. In parallelo, una ricerca britannica ha scoperto ripercussioni delle luci LED anche sulla salute umana.

Come ha sottolineato Kyba nel suo studio, gli effetti dell’inquinamento luminoso stanno peggiorando senza sosta. La luminosità del cielo notturno sta aumentando del 10 per cento ogni anno, tanto che entro il 2040 potremmo dover dire addio alla vista di tutte le costellazioni. Ai ritmi attuali, infatti, un neonato del 2023 potrebbe riuscire a guardare a malapena un centinaio di stelle prima di raggiungere i 18 anni. “Astri e pianeti fanno parte della nostra vita”, ha dichiarato al Guardian l’astronomo britannico Martin Rees. “È come se non si potessero più vedere i nidi degli uccelli”. A oggi, già 2,5 miliardi di persone non possono sperimentare la bellezza del cielo stellato. Un privilegio che, come hanno confermato gli esperti, rimane ad appannaggio soltanto di alcune fasce ricche della popolazione.

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