Lupi morti avvelenati. Giallo nel Parco Nazionale d’Abruzzo

Nove lupi sono stati trovati morti avvelenati nel Parco Nazionale dell’Abruzzo. E allo stesso modo sono stati ritrovati senza vita anche cinque grifoni e due corvi imperiali, che si erano cibati delle loro carcasse. Non lontano dal punto dove sono stati rinvenuti i resti degli animali, a Cocullo, sono state trovate delle esche avvelenate, da circa un chilo o mezzo chilo, per fare in modo che l’animale lo mangi tutto e non sopravviva. Il veleno utilizzato è la stricnina, sostanza non molto facile da trovare.

È giallo nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Gli investigatori puntano il dito sui cercatori di tartufi. Anche se la vendita in questo periodo è vietata, i raccoglitori di frodo sono stati sorpresi nel Parco. Ma nel mirino ci sono anche gli allevatori di bestiame. “Il criminale utilizzo di veleno resta la minaccia più grande per l’ambiente, tra tutte quelle legate alle attività antropiche” spiega Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e colonnello dei Carabinieri forestali, che in un’intervista a ‘Il Messaggero’ parla di “una strage per ignoranza”.

L’interessata narrazione sugli orsi-killer e i lupi cattivi tende a mettere in ombra i casi, quelli sì veri e numerosissimi, di bracconaggio ai danni anche di specie particolarmente protette” ha detto ieri la deputata di Forza Italia, Michela Vittoria Brambilla, ricordando che “gli atti di bracconaggio accertati ogni anno sono circa 3mila, quelli probabilmente commessi 400mila. Si stima che ne siano vittime almeno 300 lupi l’anno, su una popolazione complessiva di circa 3.300. Chi vorrebbe legalizzare l’abbattimento di questi iconici animali sappia che i branchi pagano già un grande tributo di sangue all’odio di individui senza scrupoli, che usano tutti i mezzi, dal veleno alle pallottole, per eliminare una presenza sgradita. Bisogna andare esattamente nella direzione opposta e punire con severità chi si macchia di tali reati e con particolare severità chi ricorre a sostanze tossiche o nocive che possono colpire indiscriminatamente altre specie e l’uomo stesso”.

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