Calenda e Renzi, volano gli stracci: “Condannato”, “grillino”

Dopo la rottura del progetto del Terzo Polo e le prime scorie, ora tra il leader di Azione, Carlo Calenda, e quello di Italia Viva, Matteo Renzi, volano gli stracci.

Nella vita professionale non ho mai ricevuto avvisi di garanzia, rinvii a giudizio e condanne, pur avendo ruoli di responsabilità” ha detto Calenda questa mattina, che prima di imporre ai suoi un “rigido silenzio stampa” ha scritto un lungo post sui social, inaugurando una giornata di dichiarazioni al vetriolo.

Non ho accettato soldi a titolo personale da nessuno, tanto meno da dittatori e autocrati stranieri” ha aggiunto il leader di Azione. “Non ho preso finanziamenti per il partito da speculatori stranieri e intrallazzatori. Non ho mai incontrato un magistrato se non per ragioni di servizio. Mai sono entrato nelle lottizzazioni del Csm”. E, ancora, “quando non ero in Senato ero a fare iniziative sul territorio per Azione e IV. Non ero a Miami con il genero di Trump o in Arabia a prendere soldi dall’assassino di Khashoggi” ha rincarato la dose Calenda, chiudendo con un netto “lasciamo la melma a chi ci sta bene dentro”.

Nell’arco di qualche ora, è arrivata la replica del diretto interessato. “Ho fatto di tutto per evitare di giungere a questo epilogo. Ci ho creduto, ma non ci sono riuscito” ha detto Renzi nella sua e-news, ribattendo a degli attacchi definiti giustizialistietipici dei grillini, non dei liberal-democratici”.

Il leader di Italia Viva ha poi aggiunto: “Se sono un mostro oggi, lo ero anche sei mesi fa quando c’era bisogno del simbolo di Italia Viva per presentare le liste. Lo ero anche quando ho sostenuto Calenda come leader del Terzo Polo, come sindaco di Roma, come membro del Parlamento europeo. O addirittura quando l’ho nominato viceministro, ambasciatore, ministro”. Infine, Renzi ha stigmatizzato il “garantismo di chi paragona un avviso di garanzia a una condanna, l’arte politica di chi distrugge un progetto comune per la propria ira, la serietà di chi attacca le persone per non confrontarsi sulle idee”.

Insomma, l’alleanza si è davvero dissolta. L’amicizia, se mai è esistita, era già finita da tempo.

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