Ue, 13 Paesi firmano il documento per i mini reattori nucleari

Anche l’Italia ha detto sì, insieme ad altri 12 Paesi dell’Unione Europea, al documento con cui il gruppo chiede “un quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari” e promuove “la ricerca e l’innovazione in particolare per i piccoli reattori modulari e i reattori modulari avanzati“.

La richiesta è stata sottoscritta da Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia. A questi stati si aggiungono Italia, Belgio e Paesi Bassi, che hanno firmato in qualità di Paesi osservatori. Degli Small Modular Reactors, i piccoli reattori modulari di cui parla il documento, si parla ormai da tempo.

Gli Smr, Small Modular Reactors, sono reattori a fissione nucleare molto più piccoli di quelli tradizionali e veicolano una potenza elettrica inferiore ai 300 MW, poco più di un quarto di quanto produce un reattore tradizionale. Ne esistono di diverse tipologie, ma tutte hanno una caratteristiche ben precisa che ha portato i 13 Paesi a dire sì: le dimensioni. Si tratta di cilindri di metallo grandi come due container, al cui interno viene inserito il nocciolo del combustibile e il generatore di vapore. Con il calore del nocciolo viene trasformata acqua in vapore, azionando così una turbina esterna e producendo energia tramite un alternatore. Un ciclo che poi ricomincia non appena l’acqua si raffredda, poiché rientra nello stesso reattore.

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