AI, le foto fake dell’arresto di Trump ci pongono un problema

Elliot Higgins, fondatore della piattaforma di giornalismo investigativo Bellingcat, ha fatto immaginare all’intelligenza artificiale vari momenti dell’arresto dell’ex Presidente Usa Donald Trump e le ha postate sui social, dove sono diventate virali scatenando un putiferio.

Il giornalista ha utilizzato Midjourney, un potente software in grado di creare immagini da descrizioni testuali. “Ho provato molti suggerimenti diversi per vedere cosa poteva fare il software e quanto sarebbero state complesse le immagini” ha spiegato a BuzzFeed News. Non si aspettava, probabilmente, di sollevare un polverone: “Stavo solo scherzando. Pensavo che forse solo cinque persone le avrebbero ritwittate”, ha spiegato in un’intervista dopo essere stato sanzionato da Midjourney.

Ma la possibilità di generare immagini realistiche finte pone un problema, sopratutto se ritraggono personaggi pubblici o politici. La vera minaccia dell’intelligenza artificiale non è una presa di potere delle macchine sugli esseri umani, ma sono i nostri bis cognitivi, il nostro desiderio inconsapevole di credere a ciò che vogliamo credere, di vedere ciò che vogliamo vedere. Siamo abbastanza saggi o perspicaci, in un periodo storico dove le fake news sono in grado di influenzare i risultati elettorali, per affrontare questo sovraccarico di informazioni, o l’intelligenza artificiale verrà utilizzata per dividerci?

5 thoughts on “AI, le foto fake dell’arresto di Trump ci pongono un problema

  1. Gli americani dem sono da arrestare per reati contro la verità è in carcere devono mettere bidè per corruzione e circonvenzione di incapace di intendere e volere tipo zaleski

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