Una persona su quattro non ha accesso ad acqua pulita

Nel mondo una persona su quattro non ha accesso a fonti d’acqua pulita, per bere oppure per lavarsi, mentre metà della popolazione globale, oltre 3,6 miliardi di persone, non può contare su servizi igienici adeguati.

A dirlo è un rapporto Oxfam, in cui si ricorda che la mancanza di acqua pulita, specialmente nei Paesi colpiti da conflitti o catastrofi naturali, oppure in cui la crisi climatica si fa sentire maggiormente, moltiplica le vittime, esponendo le persone a epidemie come il colera. Un caso emblematico è quello della Siria, dove dopo il terremoto dello scorso 6 febbraio, che ha causato oltre 4.500 vittime e più di 8.500 feriti, colpendo 8,8 milioni di persone, costringendo 50mila bambini a lasciare le proprie case, il Paese ha dovuto affrontare anche una nuova epidemia di colera.

L’acqua sporca o contaminata, inoltre, può essere fino a venti volte più letale della violenza diretta in contesti di conflitti prolungati, colpendo in particolar modo donne e bambini.

In Yemen, teatro in una delle più sanguinose guerre della storia recente, che prosegue ormai da nove anni, con oltre 100mila vittime e 4,3 milioni di sfollati interni, le persone senza accesso ad acqua pulita e assistenza sanitaria di base sono quasi 18 milioni. Quasi tre quarti della popolazione dipende dagli aiuti internazionali, anche perché forti sono le ripercussioni della guerra in Ucraina, in un Paese che dipendeva per il 42% dalle importazioni del grano di Kiev.

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