Dubbi e timori alla vigilia delle primarie Pd

Dopo il dibattito estenuante sulle regole per le primarie, il Pd è riuscito per un soffio a scansare, almeno per ora, l’ennesimo tema che di sicuro non avrebbe scaldato il cuore di elettori e iscritti, cambiare o meno nome al partito.

Ma la sabbia nella clessidra continua a scendere e, a poco più di un mese dalle primarie che dovranno incoronare il nuovo segretario dem, l’offerta politica dei quattro candidati in corsa Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, in termini di battaglie e temi identitari, è ancora una indecifrabile nebulosa.

Tant’è che nel corpaccione del partito in molti cominciano a interrogarsi sull’appeal che potranno avere le consultazioni interne. “Non parliamo di paura”, confessano a Tag43, “ma di preoccupazione sì, perché un’affluenza bassa ai gazebo sarebbe un disastro tale da mettere in discussione l’esistenza stessa del Pd”.

A onore del vero, l’appuntamento è stato sempre accompagnato dal timore della partecipazione. Solo che, a sentire un big del partito, “stavolta è diverso. Siamo stati noi per primi a investire tanto in questo congresso”. L’asticella, insomma, dovrebbe essere almeno quella del milione e 600 mila votanti che hanno incoronato l’ultimo segretario eletto, Nicola Zingaretti.

2 thoughts on “Dubbi e timori alla vigilia delle primarie Pd

    1. La vera sinistra non esiste più ,non ci sono più ideali politici ,i giovani sono completamente disinteressati e non ci sono candidati di sinistra ma poltronari è parlo da uomo di sinistra.

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