Messina Denaro, Martelli: “Più che della cattura sono stupito dei 30 anni di latitanza”

“Devo dire che, dopo 30 anni di latitanza, non sento una grande emozione. Comprendo l’entusiasmo dei Ros che hanno effettuato l’arresto e mi congratulo con loro, ma sono passati 30 anni”!

Non tradisce emozione nemmeno la voce di Claudio Martelli, ex Ministro della Gisutizia, scrittore e direttore dell’Avanti!, nel commentare l’arresto stamattina, in una clinica di Palermo, del boss Matteo Messina Denaro, condannato per sette stragi e una ventina di omicidi, tra cui quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito.

“Continuo a interrogarmi su queste latitanze eterne; 30 anni quella di Riina altrettanti quella di Messina Denaro. Latitanze infinite non trascorse all’estero, in Paesi lontani, ma nella città dove vivono. Evidentemente -sottolinea Martelli- c’è ancora la possibilità di nascondersi per tanto tempo. Ecco perchè non ritengo ci sia molto da festeggiare. Rimane il fatto che in Sicilia i capi mafiosi hanno potuto nascondersi per 30 anni. Il dubbio che le maglie nel sistema di sicurezza siano troppo larghe è forte”.

6 thoughts on “Messina Denaro, Martelli: “Più che della cattura sono stupito dei 30 anni di latitanza”

  1. Di politici collusi con la malavita organizzata, c’è ne sono stati, ci sono e sicuramente c’è ne saranno in futuro.
    Purtroppo la brama di potere e denaro, è sempre forte specialmente per alcuni politici e persone, ma detto questo, non sono certo i politici ad andare a fare le ricerche dei latitanti, casomai quando vengono presi, molto probabilmente se ne prendono il merito, almeno una buona parte.
    Le ricerche le fanno le forze dell’ordine, e nello specifico la squadra “Catturandi” di polizia e carabinieri, dopo complicate e lunghe indagini, dove in un territorio ostile come quello, l’omertà la fa da padrone.
    Quest’omertà poi, si divide in due branchie, una è quella dei cittadini normali, che purtroppo difficilmente, per paura e rivendicazioni, denuncia qualcosa di utile;
    ma di tanto in tanto, però si trova sempre qualcuno che saturo di svariati eventi, e tante volte messo alle strette, sbotta e finalmente da qualche buon indizio o notizia utile alle indagini;
    l’altra frangia è quella dei “compari ed affiliati” vari, anche loro difficilmente parlano, primo per rispetto al “padrino” di turno, anche loro per paura di vendette e ripercussioni, verso se stessi e per i loro cari.
    Ma come per la prima ipotesi, e come ben noto a tutti, ogni tanto qualcuno, esce fuori, perché vuole redimersi (la versione meno probabile), oppure, la versione più semplice, viene lui stesso catturato e per non passare il resto della sua vita ospite delle patrie galere, si pente, e diventa, prima collaboratore di giustizia, e dopo che il suo bagaglio d’informazioni è giunto al termine, ma ormai succede molto di rado, perché molto costosa, gli viene fornita una nuova identità, per lui ed i componenti della sua famiglia, cambiando anche luogo di residenza e lavoro.
    Perciò il sig. Martelli, ha ragione solo in parte, che le maglie della giustizia sono larghe, è un dato di fatto, ma purtroppo questa gente è molto difficile da trovare, specialmente se sono nel loro territorio dove hanno molto potere e persone di “fiducia”, ma c’è anche da dire, che già vivono in qual modo gia da reclusi, per far sì che non vengano presi, vivono in cunicoli, che portano a stanzette di fortuna, che se uno è leggermente claustrofobico, esce fuori di testa, questo è anche il motivo, forse, che quando vengono presi, per loro il carcere sembra essere quasi una villeggiatura…‼️
    Essendo abituati a vivere in una quasi totalità di solitudine, e con poche apparecchiature elettroniche, specialmente quelle che sono in grado di lasciare traccia, anche in modo lieve, in una stanzetta o più, scavate sotto terra, con accessi tra i più svariati ed inimmaginabili, dalle quali gli accessi, possono essere fatti, spostando un piatto doccia di un casolare, di qualcuno di loro fiducia, piuttosto che spostando parti in muratura di cucine o altro ricavato negli altri locali.
    Quella, di per se, e già è una segregazione a tutti gli effetti, sarà stato latitante per 30 anni, ma che vita ha fatto…⁉️

    Fare una vita dandosi alla macchia per decenni, deve essere un qualcosa di stressante e dir poco, poi bisogna mettere a conto anche tutto il resto, vita sociale uguale a zero, contatti con i familiari, rarissimi, ecc. ecc.
    Certo se tutto ciò avviene in un paese, che nn ha estradizione, e vivi in una villa da sogno, attorniato di tutti gli agi del caso, questo è sicuramente un’altro paio di maniche, ma questa gente difficilmente fa questo, anche solo per paura di essere scavalcato, dal primo “picciotto”, con manie di grandezza e potere; di ciò nn sono sicuro per quanto riguarda Matteo Messina Denaro, che è di una generazione più recente dei suoi tristemente noti successori, e sicuramente non era di fatto, nei pensieri, neanche lontanamente di Totó Riina, prima e del suo braccio destro Bernardo Provenzano, poi.

    Quel buontempone di Martelli, forse poi, se scordato che, neanche quando era lui il “guardasigilli” del governo del quale faceva parte, ha mai trovato una di queste “primule rosse”, perciò c’ha poco da criticare, poi Riina, è stato catturato dopo 23 di anni, e non 30 come asserisce…‼️
    Perciò faccia il suo lavoro, senza fare tanto il sapientone de stó casso, scimmiato de testa che non è altro…‼️
    Che quanno è uscita la notizia, che se dovevano beve a Craxi, lui ha stretto le chiappettine, tanto che non c’era spazio nemmanco pe un sottilissimo capello…‼️
    Ahò…

  2. 30 anni di intercettazioni e questo abitava in un condiminio ,nella sua terra, faceva selfie con gli infermieri , ciattava a tutto spiano e nessun intervento facciale!

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