Meloni: “Andrò a Kiev prima della fine di febbraio”

È stata un’approvazione “non facile” quella della Legge di bilancio, “scritta in tempi rapidi” e con “gran parte delle risorse sulla priorità del caro bollette”. Tuttavia, “siamo riusciti a mantenere o a iniziare a mantenere gli impegni presi”.

Queste la parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ieri nella conferenza stampa di fine anno, nella quale la premier ha ribadito la fiducia nei “miei alleati al governo”, perché “al di là dei dibattiti naturali all’interno di una maggioranza, e delle sfumature diverse nei programmi dei singoli partiti, c’è visione comune”. In questo senso, “la riforma della giustizia è una priorità”, così come una riforma costituzionale in senso presidenziale.

Penso che andrò a Kiev prima della fine di febbraio” ha poi aggiunto la premier, sottolineando che “l’impegno di spesa al 2% del Pil assunto in sede Nato è un impegno nel quale in Europa e nell’Alleanza Atlantica tutti cercano di tenere fede il più possibile. Al di là della facile retorica che si può fare sul tema dei soldi spesi in armi, il punto di questa materia è che la libertà delle nazioni ha un costo”, pertanto “la volontà” è quella “di mantenere gli impegni presi”.

33 thoughts on “Meloni: “Andrò a Kiev prima della fine di febbraio”

  1. Bene così, a dimostrazione de fatto che l’Italia è saldamente membro dello Shinkansen europeo e Atlantico per scardinare e annientare tra atroci sofferenze lo zaretto nuovo hilter

    All’Occidente e all’ucraina

    Sempre

    1. Perché, hai già qualche nome da proporre della sinistra o 5 babbei, che poi sono la stessa zuppa…⁉️
      Così giusto per ritornare in mezzo alla ***** nuovamente, perché è lì che rifinisce l’Italia in mano a dei dementi beoti, capaci solo a gonfiare le proprie tasche e quelle dei loro affiliati…‼️
      Possibile che state ancora a rosicà, pè ‘n governo giustamente eletto dagli italiani, e non come precedentemente fatto abusivamente, dai lor signori sinistrorsi ed affiliati vari…‼️

    1. Magari fossero i nostri padroni, almeno ***** * **** del tipo Sigonella o uscire dal nucleare o tentare di non costruire il tap o non costruire l’eastmed non le avremmo mai fatte

  2. Io metterei zelensky e Putin su un ring, chi resta in piedi vince!!
    La popolazione che c’entra? Nessuno delle due parti vuole la guerra a parte quei due sovvenzionati da Cina e America

    1. Putin “ vuole ricostruire l’impero”??
      Solo un idiota può scrivere una tale fandonia. La NATO ( GB e USA!) lo ha circondato nonostante gli accordi Reagan-Gorbachev.
      La Russia è stata l’unica a ritirarsi dai paesi che aveva liberato dai nazisti durante ww2.
      Un esempio di chi vuole davvero la pace.
      Ma gli USA al contrario sono ancora con le loro innumerevoli basi e armi nucleari in Europa.
      Questa è la verità.
      E l’anno scorso hanno apertamente provocato la Russia con ben TRE MANOVRE MILITARI UCRAINA-NATO sul territorio ucraino. Messaggio chiaro di voler chiudere in una morsa la Russia.,
      Per molto meno gli USA minacciarono una guerra nucleare ( missili a Cuba).

      FATTI!!!!!

  3. Putin “ vuole ricostruire l’impero”??
    Solo un idiota può scrivere una tale fandonia. La NATO ( GB e USA!) lo ha circondato nonostante gli accordi Reagan-Gorbachev.
    La Russia è stata l’unica a ritirarsi dai paesi che aveva liberato dai nazisti durante ww2.
    Un esempio di chi vuole davvero la pace.
    Ma gli USA al contrario sono ancora con le loro innumerevoli basi e armi nucleari in Europa.
    Questa è la verità.
    E l’anno scorso hanno apertamente provocato la Russia con ben TRE MANOVRE MILITARI UCRAINA-NATO sul territorio ucraino. Messaggio chiaro di voler chiudere in una morsa la Russia.,
    Per molto meno gli USA minacciarono una guerra nucleare ( missili a Cuba).

    FATTI!!!!!

  4. Mi spiace, nulla di ciò, nessun fritto ma semplici fatti della realtà visto che si, hilter 2.0 vuole ricostruire l’impero come il suo predecessore, posto che la Russia ha 22 mila chilometri di confine, di cui solo 2 mila confinanti con paesi membri nato e posto che la russietta dell o zaretto non si è ma ritardata dai paesi sovietici tanto è vero che esercita ancora pressioni come in Ungheria

    Mi spiace, nessun vero visto che magari gli usa avessero il controllo, almeno putta e nate del tipo Sigonella o uscire dal nucleare o non costruire l’east med o costruire north stream 1 e 2 non le avremmo mai fatte, posto che le manovre erano predisposte da tempo e posto che i missili su cuba erano sovietici mentre non esistono oggi missili su Mosca

    Fatti

  5. dicembre 1994: i leader di Ucraina (Kuchma), Usa (Clinton), Gran Bretagna (Major) e Russia (Eltsin) si riuniscono a Budapest per sottoscrivere lo storico memorandum in cui, a fronte della rinunzia da parte ucraina al proprio arsenale atomico e all’adesione al trattato di non proliferazione nucleare, gli altri firmatari s’impegnano a garantire l’indipendenza e la sovranità territoriale dell’ex repubblica sovietica. Ben 1.900 testate nucleari vengono così inviate alla Federazione Russa – che presenta il disarmo ucraino come unica soluzione possibile – per essere smaltite nei successivi tre anni. L’Ucraina all’epoca possiede il terzo arsenale nucleare al mondo. Un deterrente spaventoso, in grado di scoraggiare qualsiasi tentativo esterno d’aggressione.

    5 dicembre 2022: la metropolitana di Kyiv è affollata di civili disperati, in cerca di un riparo sicuro dall’ennesima pioggia di missili russi che si è abbattuta sul Paese. Disattendendo ogni accordo siglato 28 anni prima, rimangiandosi vigliaccamente la parola data e violando quell’integrità che aveva invece formalmente promesso di garantirle, la Federazione Russa ha scagliato contro l’Ucraina più di 4mila missili in nove mesi. L’accordo – siglato quasi tre decadi fa e poi esteso a Francia e Cina a fronte di ulteriori garanzie – era strettamente vincolante per le parti. Il casus foederis impone infatti ai cofirmatari un intervento immediato a sostegno e difesa dell’Ucraina, qualora minacce d’ordine militare o economico ne minino l’integrità.

    Per anni Putin ha portato avanti la tesi di una presunta intesa storica raggiunta con l’Occidente circa il futuro dell’Ucraina, rivendicando garanzie formali che la Federazione Russa avrebbe ricevuto durante i bilaterali Washington-Mosca e i colloqui “4+2” circa il supposto limite nell’espansione a Est della Nato. Come ammesso dallo stesso Gorbachev in un’intervista al “Daily Telegraph” del 7 maggio 2008, il documento scritto a cui fa riferimento Putin non è altro che la minuta di una conversazione con l’allora cancelliere tedesco Helmuth Kohl e l’ex segretario di Stato Usa James Baker, in cui si disse «Neanche un centimetro più a Est (della Germania, ndr.)». Nessun formale accordo scritto fu siglato. Tanto è vero che le richieste d’ingresso nella Nato avanzate da molte altre ex repubbliche sovietiche vennero accolte in quanto pienamente legittime.

    «Il 5 dicembre 1994 fu firmato un accordo comodo a tutti, tranne che all’Ucraina» è la frase più ricorrente sui principali social ucraini. Rispecchia il sentimento popolare di chi – a fronte di un gesto così importante quale la rinuncia alla propria deterrenza nucleare – si è visto negato 14 anni dopo l’ingresso nell’Alleanza Atlantica, considerata oggi l’unica vera istituzione in grado di garantire pace, inviolabilità e sovranità territoriale ai Paesi membri. Proprio nell’anniversario di quel giorno in cui la pace fu ingannata con la resa delle armi, giunge un monito a chi ancora oggi scambia la pace con la resa: «Ingenui gli appelli alla pace. Finché Putin sarà al potere, l’unica soluzione possibile in Ucraina sarà militare». Parola di Irina Scherbakova. Russa e premio Nobel per la Pace

    Eccoli gli accordi non rispettati dal nuovo hilter

    A morte lo zaretto

    #lungagittata

    Fatti

  6. Il 2022 si è portato via il mito dell’efficienza cinese, il mito della forza militare russa, il mito della devozione religiosa degli iraniani e anche un piccolo pezzetto del mito di Trump.

    Soffia un buon vento per chi ha vele da spiegare.

    Fatti

  7. Putin “ vuole ricostruire l’impero”??
    Solo un idiota può scrivere una tale fandonia. La NATO ( GB e USA!) lo ha circondato nonostante gli accordi Reagan-Gorbachev.
    La Russia è stata l’unica a ritirarsi dai paesi che aveva liberato dai nazisti durante ww2.
    Un esempio di chi vuole davvero la pace.
    Ma gli USA al contrario sono ancora con le loro innumerevoli basi e armi nucleari in Europa.
    Questa è la verità.
    E l’anno scorso hanno apertamente provocato la Russia con ben TRE MANOVRE MILITARI UCRAINA-NATO sul territorio ucraino. Messaggio chiaro di voler chiudere in una morsa la Russia.,
    Per molto meno gli USA minacciarono una guerra nucleare ( missili a Cuba).

    FATTI!!!!!

  8. Mi spiace, nulla di ciò, nessun fritto ma semplici fatti della realtà visto che si, hilter 2.0 vuole ricostruire l’impero come il suo predecessore, posto che la Russia ha 22 mila chilometri di confine, di cui solo 2 mila confinanti con paesi membri nato e posto che la russietta dell o zaretto non si è ma ritardata dai paesi sovietici tanto è vero che esercita ancora pressioni come in Ungheria

    Mi spiace, nessun vero visto che magari gli usa avessero il controllo, almeno putta e nate del tipo Sigonella o uscire dal nucleare o non costruire l’east med o costruire north stream 1 e 2 non le avremmo mai fatte, posto che le manovre erano predisposte da tempo e posto che i missili su cuba erano sovietici mentre non esistono oggi missili su Mosca

    Fatti

  9. dicembre 1994: i leader di Ucraina (Kuchma), Usa (Clinton), Gran Bretagna (Major) e Russia (Eltsin) si riuniscono a Budapest per sottoscrivere lo storico memorandum in cui, a fronte della rinunzia da parte ucraina al proprio arsenale atomico e all’adesione al trattato di non proliferazione nucleare, gli altri firmatari s’impegnano a garantire l’indipendenza e la sovranità territoriale dell’ex repubblica sovietica. Ben 1.900 testate nucleari vengono così inviate alla Federazione Russa – che presenta il disarmo ucraino come unica soluzione possibile – per essere smaltite nei successivi tre anni. L’Ucraina all’epoca possiede il terzo arsenale nucleare al mondo. Un deterrente spaventoso, in grado di scoraggiare qualsiasi tentativo esterno d’aggressione.

    5 dicembre 2022: la metropolitana di Kyiv è affollata di civili disperati, in cerca di un riparo sicuro dall’ennesima pioggia di missili russi che si è abbattuta sul Paese. Disattendendo ogni accordo siglato 28 anni prima, rimangiandosi vigliaccamente la parola data e violando quell’integrità che aveva invece formalmente promesso di garantirle, la Federazione Russa ha scagliato contro l’Ucraina più di 4mila missili in nove mesi. L’accordo – siglato quasi tre decadi fa e poi esteso a Francia e Cina a fronte di ulteriori garanzie – era strettamente vincolante per le parti. Il casus foederis impone infatti ai cofirmatari un intervento immediato a sostegno e difesa dell’Ucraina, qualora minacce d’ordine militare o economico ne minino l’integrità.

    Per anni Putin ha portato avanti la tesi di una presunta intesa storica raggiunta con l’Occidente circa il futuro dell’Ucraina, rivendicando garanzie formali che la Federazione Russa avrebbe ricevuto durante i bilaterali Washington-Mosca e i colloqui “4+2” circa il supposto limite nell’espansione a Est della Nato. Come ammesso dallo stesso Gorbachev in un’intervista al “Daily Telegraph” del 7 maggio 2008, il documento scritto a cui fa riferimento Putin non è altro che la minuta di una conversazione con l’allora cancelliere tedesco Helmuth Kohl e l’ex segretario di Stato Usa James Baker, in cui si disse «Neanche un centimetro più a Est (della Germania, ndr.)». Nessun formale accordo scritto fu siglato. Tanto è vero che le richieste d’ingresso nella Nato avanzate da molte altre ex repubbliche sovietiche vennero accolte in quanto pienamente legittime.

    «Il 5 dicembre 1994 fu firmato un accordo comodo a tutti, tranne che all’Ucraina» è la frase più ricorrente sui principali social ucraini. Rispecchia il sentimento popolare di chi – a fronte di un gesto così importante quale la rinuncia alla propria deterrenza nucleare – si è visto negato 14 anni dopo l’ingresso nell’Alleanza Atlantica, considerata oggi l’unica vera istituzione in grado di garantire pace, inviolabilità e sovranità territoriale ai Paesi membri. Proprio nell’anniversario di quel giorno in cui la pace fu ingannata con la resa delle armi, giunge un monito a chi ancora oggi scambia la pace con la resa: «Ingenui gli appelli alla pace. Finché Putin sarà al potere, l’unica soluzione possibile in Ucraina sarà militare». Parola di Irina Scherbakova. Russa e premio Nobel per la Pace

    Eccoli gli accordi non rispettati dal nuovo hilter

    A morte lo zaretto

    #lungagittata

    Fatti

    1. Mi spiace, nulla di ciò, rispondo a chi voglio, che tu lo voglia o meno, posto che stai rispondendo ai miei commenti che rispondono ai tuoi, ergo mi vedi come io vedo te

  10. L’augurio per il 2023 è la sconfitta dei regimi autoritari, autoritari a tendenze totalitarie o totalitari e violenti, a partire da quello di hitler 2.0 in Russia e da quello degli ayatollah iraniani nemici del santo sacro stato d’Israel,1 portatore di luce e democrazia il cui regno non avrà fine

    Auguriamo libertà e democrazia a tutti o almeno un passo in questa direzione

    Fatti

  11. La luna è bella, apostrofo romantico nelle notti con la propria amata.
    Ma qui sulla app la luna è tuttavia sinonimo di scempiaggine.
    Che “ volemo fà”, non li leggiamo ormai da settimane sti’ poemi copia incolla di menzogne pilotate da un tizio dalla mente fanciullesca e condizionata .,
    C’è chi si vende per far propaganda. È la vita.
    A me personalmente fa ridere vedere un tizio che si accanisce a rispondere a tutte le ore di ogni santo giorno, con fiumi di menzogne sempre uguali.
    Ormai è cronicizzato e nulla lo potrà cambiare. Ottusità cronica.

    Buon anno a tutti gli altri.

  12. Mi spiace, nulla di ciò, nessun scegliere ne’ filastrocca ne’ pilota automatico ne’ propaganda ne’ torrente ma semplici fatti della realtà con smontaggio di ogni credenza delle organizzazioni terroristiche di hamas e hezbollah e dell’organizzazione terroristica russa capitanata da hilter 2.0

    L’augurio per il 2023 è la sconfitta dei regimi autoritari, autoritari a tendenze totalitarie o totalitari e violenti, a partire da quello di hitler 2.0 in Russia e da quello degli ayatollah iraniani nemici del santo sacro stato d’Israel, portatore di luce e democrazia il cui regno non avrà fine

    Auguriamo libertà e democrazia a tutti o almeno un passo in questa direzione

    Fatti

  13. Caro bugiardo, i regimi totalitari di cui parli sono quelli instaurati dagli USA a suo tempo in Cile, Argentina , Grecia e,ultimo tentativo, in Venezuela, per fortuna fallito.
    Ma tu che ne sai…..
    Buffoncello.

  14. Mi spiace, nulla di ciò, nessun regime ne’ buffo vista la democrazia confermata dai report di Freedom house, posto che tutti i regimi sono frutto di azioni socialiste prima, con lo sfascio della democrazia e dell’economia come accaduto con allende in Cile e come accade oggi con il regime non democratico di tipo autoritario a tendenze totalitarie venezuelano che ha prodotto la più grave emigrazione di massa di questo secolo

    Fatti

  15. L’augurio per il 2023 è la sconfitta dei regimi autoritari, autoritari a tendenze totalitarie o totalitari e violenti, a partire da quello di hitler 2.0 in Russia e da quello degli ayatollah iraniani nemici del santo sacro stato d’Israel, portatore di luce e democrazia il cui regno non avrà fine

    Auguriamo libertà e democrazia a tutti o almeno un passo in questa direzione

    Fatti

  16. Già, auguri e speranza per gli israeliani sani di mente e i palestinesi affinché Netanyahu il dittatore nazista la smetta di denigrare il concetto di democrazia e in tal modo smetta di rubare case ai palestinesi e terra con i coloni e uccidere innocenti, giornalisti e ragazzi.
    Assassini e ladri al nuovo governo eletto da un popolo che appare oggi non certo l’erede della shoa, bensì il suo fautore.

  17. Mi spiace, nulla di ciò, nessun regime ne’ buffo vista la democrazia confermata dai report di Freedom house, posto che tutti i regimi sono frutto di azioni socialiste prima, con lo sfascio della democrazia e dell’economia come accaduto con allende in Cile e come accade oggi con il regime non democratico di tipo autoritario a tendenze totalitarie venezuelano che ha prodotto la più grave emigrazione di massa di questo secolo

    Fatti

  18. L’augurio per il 2023 è la sconfitta dei regimi autoritari, autoritari a tendenze totalitarie o totalitari e violenti, a partire da quello di hitler 2.0 in Russia e da quello degli ayatollah iraniani nemici del santo sacro stato d’Israel, portatore di luce e democrazia il cui regno non avrà fine

    Auguriamo libertà e democrazia a tutti o almeno un passo in questa direzione

    Fatti

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