Nuovo decreto Covid, ecco cosa cambia

Il nuovo decreto Covid, dopo la firma del presidente del Consiglio, Mario Draghi, è entrato in vigore ieri e sarà valido dal 7 al 30 aprile. Ecco cosa cambia e cosa invece resterà simile ad ora.

Per tutto aprile, non ci saranno zone gialle. L’Italia resterà divisa in zona rossa o in zona arancione, con la possibilità di concessioni speciali in caso di dati “eccezionalmente convincenti tra contagi e vaccini”.

Di conseguenza, per un altro mese non riapriranno bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri e altri luoghi di pubblico svago.

Novità sul fronte della scuola invece, che finalmente potrà riaprire. Sarà infatti assicurata la scuola in presenza dall’infanzia e fino alla prima media. Molto importante, il governo Draghi ha deciso che su questo tema le singole regioni non potranno più fare di testa propria e prendere provvedimenti ad hoc. Se la regione si trova in zona rossa continueranno con la Dad, il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché la scuola secondaria di secondo grado.

Niente visite a parenti e amici fino al 30 aprile nelle regioni in zona rossa. Superata la Pasqua, quando saranno concesse in deroga a due persone con minori under 14 al seguito, si torna a vietarle. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del Comune di residenza.

Gli operatori sanitari di strutture private o pubbliche, compresi i farmacisti saranno obbligati a vaccinarsi, pena la sospensione o la demansione, fino ad arrivare alla sospensione dello stipendio se necessario.

30 thoughts on “Nuovo decreto Covid, ecco cosa cambia

  1. Ho visto alcuni dibattiti in TV, ..
    Gli esponenti di destra hanno cercato di cambiare le cose, draghi acceduto sulle scuole ma non su altro in quanto la maggioranza che blocca e bloccava il governo passato è la stessa.molti qui ha detto di essere fiducioso, io per ora continua essere pessimista..
    Se si andava a elezioni era meglio, se non si entrava in questo governo era 100 volte peggio di oggi… Una decisione difficile

  2. Finché c’è la maggioranza di prima in parlamento, poco si può fare.
    Le chiusure continuano…
    Almeno ora stiamo vedendo qualche effetto delle chiusure (contagi notevolmente in calo), a differenza di prima. L’unica nota positiva…

  3. Mi preoccupa soprattutto la seguente clausola, che creerà non poche polemiche:

    “Gli operatori sanitari di strutture private o pubbliche, compresi i farmacisti saranno obbligati a vaccinarsi, pena la sospensione o la demansione, fino ad arrivare alla sospensione dello stipendio se necessario”.

  4. I contagi si alzano e scendono ogni giorno indipendentemente da due mesi e più di vaccini… prima o poi i numeri scenderanno di botto perché altrimenti dovrebbero spiegare perché nonostante tutto sto pandemonio ci sono sempre 20/30mila contagi al giorno. L’unica coerente e la meloni, tutti gli altri pur di non ammettere che non è cambiato nulla, ovviamente guardano, adesso, il bicchiere mezzo pieno.

  5. Basta guardare cos’è successo in Sardegna, dal bianco al rosso.
    Questo significa che appena riapri i contagi aumentano.
    Se nn è giorno è notte e se nn è notte è giorno.
    Solo che quando lo ordinava Conte era dittatura sanitaria, adesso gli stessi che in parlamento ragliavano sono muti.

  6. Piccola parentesi… vorrei solo far notate che se asseriamo che i contagi aumentano o scendono a secondo se chiudiamo tutto o riapriamo tutto, non facciamo altro che confermare che le persone, alla fine “noi”, NON siamo in grado dì gestirci e abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci obblighi a comportarci in una certa maniera, poi ci lamentiamo degli adepti di una religione o qualsiasi altra istituzione. Ci rendiamo conto che non siamo in grado di seguire semplici regole di non assembramento e preferiamo stare chiusi e fermi, l’unica cosa che vogliamo scegliere è, o liberi come passeri senza responsabilità oppure chiusi senza muoverci. Complimenti.

  7. Si fa poco per schivare il virus: con le scuole elementari, medie e nidi aperti il virus arriva tra le famiglie e la bolla scoppia. Si vuol diminuire i contagi ma si creano allo stesso momento i presupposti per i contagi. , o l’uno o l’altro!

  8. Ma se i bimbi rimangono in famiglia senza andare dai nonni si evitano i contagi gravi… ma quanti sono i bambini contagiati ? Ah già non si fanno tamponi ai poveri bimbi, si parte dal presupposto che sono infetti e poi trasmettono ai genitori, e quanti sono i genitori in terapia intensiva, lo sappiamo? Ci sono da mesi e mesi una media di 15mila contagi al giorno… CHI SONO??? Voglio sapere chi sono, la percentuale di età di questi. Per poi scoprire che fra loro, bambini e genitori rappresentano una minima parte, e quindi si scopre che sì sono i bimbi, ma solo perché vengono a contatto con gente al di fuori della cerchia familiare.

  9. Ma io dico, ho più possibilità di essere contagiato in un bar o ristorante, dove entro con la mia famiglia, mi siedo e mi tolgo la mascherina per mangiare e i camerieri sempre con mascherina e distanziamento da altri commensali, oppure a casa incontrando amici/amiche per poi andare fa altri parenti e passare ore a chiacchierare intorno a un tavolo ? E chi tira fuori la storia di ridurre gli spostamenti… ma chi è che prende il tram o la metro per andare al ristorante o al bar, e se proprio vogliamo puntare il dito contro i mezzi, devo proprio scegliere i ristoranti o bar lontanissimi da casa?

  10. Il presupposto per i contagi è direttamente proporzionale al nostro comportamento, facile accusare gli altri. Come se io me la prendessi con i costruttori di auto che arrivano a fare 200 km l’ora e dico colpa loro se prendo una multa o affronto una curva e mi schianto. Non sia mai che sono io che decido in coscienza e intelligenza come affrontare la cosa. Le regole ce le hanno dette fin dall’inizio, più norme seguite, evitate assembramenti, mettete la mascherina quando non potete evitare le distanze se proprio non potete stare lontano, igiene il più possibile, non incontrate persone che non vivono con voi, più si fanno meno probabilità abbiamo. E si poteva continuare almeno a lavorare in tanti settori se non tutti, magari con qualche limitazione ma

  11. si lavorava tutti, bastava starsene per conto proprio evitando di socializzare. Anche se fosse stato per un anno come adesso, almeno sarebbe stato un anno seppur con contatti sociali inferiori, sicuramente con meno morti perché meno contatti fra parenti uguale meno morti e pure l’economia sarebbe stata con meno debiti e fallimenti.

  12. Antonio Ferrara, forse non è bastato un anno a rieducare tutta la popolazione umana all’isolamento che descrivi e suggerisci come “facile da realizzare”. Accade in tutto il mondo che i contagi non accennano a calare.
    Ci vorrà ancora un bel po’ di tempo per cambiare tutte le abitudini… e le ingenue speranze di ritorno alla “normalità”.

  13. Veramente a quanto dicono i numeri, rispetto a tutta la popolazione, se fai la proporzione, sono poche le persone che non hanno capito o fanno fatica ad applicarle. È possibile che gli ospedali debbano essere messi in croce per questi pochi??? Semplicemente perché sono insufficienti. La stragrande maggioranza delle persone.. hanno già capito come conviverci. Fai un po’ 6 miliardi di persone in proporzione a tutti i contagi.

  14. Scusa … vedo scritto un sacco di volte.. che ci sono persone fuori in assembramento… e sono i più facili da sanzionare invece che i poveri solisti a passeggio o in bici… in più come si fa campagna di sensibilizzazione per tante altre cose… perché non dire chiaramente in tv e ovunque che i contagi aumentano in casa fra parenti. Dimostrarlo rendendo pubblici i dati dei contagi. Chi si è contagiato verrà chiesto chi sono i parenti e persone con cui venuti a contatto e si vanno a trovare a casa. Ci vogliono obbligare a vaccinare ma non sia mai ad installare un app fatta ad hoc per il monitoraggio degli spostamenti.

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