L’organizzazione internazionale del Lavoro: Italia peggiore nel G20 per salari reali

I salari in Italia sono più bassi del 12% rispetto al 2008in termini reali: è quanto emerge dal Global Wage Report 2022-23 presentato oggi dall’Ilo, Organizzazione internazionale del Lavoro. Non solo, “l’Australia e la Repubblica della Corea mostrano una crescita dei salari reali in forte aumento nel periodo 2008-22, mentre Italia, Giappone e Regno Unito sono gli unici paesi nel campione di economie avanzate del G20 dove i salari nel 2022 sono al di sotto del loro valore reale nel 2008. I salari reali nel 2022 – si legge – valevano il 12%, il 2% e il 4% meno che nel 2008 in Italia, Giappone e Regno Unito, rispettivamente“.

“Tra le economie emergenti del G20 – scrive l’Ilo – la Cina continua a dominare la classifica della crescita dei salari reali, con stime che mostrano che i salari mensili lì nel 2022 erano circa 2,6 volte il loro valore reale in 2008. Ad eccezione del Messico, nel 2022 tutti gli emergenti del G20 mostrano salari mensili medi che sono superiori in termini reali rispetto al 2008″. Nonostante una crescita salariale più rapida tra le economie emergenti del G20, prosegue l’Organizzazione, “esiste ancora un divario significativo tra il loro livello medio di salari reali e quello delle economie avanzate del G20. Trasformando i salari medi dei paesi del G20 in dollari USA ai tassi di cambio basati sulla parità di potere d’acquisto si ha un salario medio semplice di circa 4.000 dollari al mese nelle economie avanzate e circa 1.800 al mese nelle economie emergenti“. 

6 thoughts on “L’organizzazione internazionale del Lavoro: Italia peggiore nel G20 per salari reali

  1. Siamo un paese sempre pericolosamente sul baratro del fallimento per un enorme debito pubblico che non ha mai un’invenzione di tendenza, c’è ne dimentichiamo spesso nelle analisi economiche

  2. L’Italia è come sempre il paese dei furbetti….ognuno guarda esclusivamente alla propria tasca…a cominciare dai politici
    Adesso con il melone c’è ne accorgeremo ancora più di prima!
    Purtroppo

    1. Infatti tra i primi provvedimenti blocca l’adeguamento delle pensioni Soprattutto quelle da contributi versati. Rivalutate al 110% quelle sociali. Non sarebbe il caso di dividere finalmente la previdenza dall’assistenza ?

  3. Concordo Pandini. Il fatto è che il grande debito pubblico mette paura ai governi , tanto da impedire di fare il passo.
    Per troppi anni si è proceduto con ruberie e privilegi di ogni tipo.

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