Cos’è la ‘depressione da social’?

Sempre più connessi, ma sempre più soli, intrappolati in un mondo virtuale e alle prese con problematiche severe. I pediatri la chiamano ‘depressione da social’ ed è il nuovo fenomeno, esploso con la pandemia, che interessa un numero crescente di adolescenti.

I ragazzi sono sempre più immersi e sommersi dalla tecnologia, che se da un lato offre loro nuove opportunità di interazione, dall’altro li espone ad una serie di rischi e pericoli

La pandemia da Covid-19 ha prodotto un vero e proprio ‘boom’ di utilizzo di Internet, smartphone e social media. Gli spazi virtuali hanno sostituito progressivamente e pericolosamente i rapporti interpersonali tra pari, fino ad arrivare ad un vero e proprio ritiro sociale”.  

“Non è ancora chiaro se l’uso dei social porti a una maggiore depressione o se questi sintomi depressivi inducano le persone a cercare di più i social media, il che potrebbe alimentare un circolo vizioso. Quello che però emerge in maniera inequivocabile dai lavori è che più tempo bambini e adolescenti trascorrono sui dispositivi digitali, più alti livelli di depressione vengono segnalati” afferma Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società italiana di pediatria. 

Dai disturbi alimentari e del sonno al cyberbullismo, passando per ansia, distorsione della percezione del corpo, problemi alla vista e anche ai denti: continua a leggere su RaiNews per saperne di più su difficoltà e problematiche associate all’uso dei social media.

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