TikTok sfrutta i profughi siriani

Navigando sui social, in particolar modo nei feed di TikTok, è sempre più frequente la possibilità di imbattersi in video di famiglie che chiedono l’elemosina. Uomini e donne, ma soprattutto bambini, realizzano infatti live streaming in cui chiedono agli utenti di inviare loro regali digitali da convertire successivamente in denaro fisico. Eppure, gran parte delle offerte non giunge mai a destinazione. A rivelarlo è una nuova indagine della Bbc che ha seguito 30 profili di profughi siriani per cinque mesi, sperimentando anche alcune transazioni. Si è scoperto che il 70 per cento del totale finisce nelle tasche di TikTok in qualità di commissione per il servizio. Immediata la risposta della società che ha smentito quel dato, senza però fornire altri dettagli.

Soprattutto all’inizio del 2022, come spiega la Bbc, sempre più famiglie siriane hanno iniziato a realizzare video in diretta per chiedere un aiuto economico. I feed di TikTok ne hanno accolto gli account, grazie anche ai favori degli algoritmi. Fondamentali per la diffusione sono stati i cosiddetti “intermediari di TikTok”, che hanno fornito smartphone, SIM card e attrezzatura per il live streaming. Si tratta di soggetti che collaborano con agenzie di Cina e Medio Oriente al lavoro per incoraggiare l’uso delle dirette online e reclutare nuovi content creator. In cambio, ricevono da TikTok una percentuale sulla durata degli stessi contenuti e sul valore dei profitti generati.

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